Spagna, settembre 2019: disastro. Il peggior disastro da 140 anni. Di chi la colpa? Di un ciclone mediterraneo o di un vortice afro mediterraneo. Comunque di una vera bomba meteo climatica.
Algeria, settembre 2019: disastro. Anche in questo caso alluvioni e grandine enorme. Talmente grossa e pesante da mettere a repentaglio la vita delle persone. Di chi la colpa? Sempre dello stesso ciclone, o vortice che dir si voglia.
Ma andiamo più a fondo al problema. Qualcuno di voi ricorda le piogge di decenni fa? Erano così violente e irregolari? No, assolutamente. Prima pioveva con raziocinio, senza fare disastri. Certo, poteva capitare che piovesse tanto forte da provocare alluvioni. Le alluvioni ci sono sempre state, lo ripetiamo, ma negli ultimi decenni si è ristretto il tempo di ritorno.
Perché si è ridotto il tempo di ritorno? Per colpa del riscaldamento globale, c’è poco da girarci attorno. Il riscaldamento globale fa sì che il Mediterraneo si stia tropicalizzando, raggiungendo temperature talmente alte da fare invidia ai Caraibi. 27-28°C, in piena estate sono diventati normali.
Ma non è tanto il singolo episodio di calore a rappresentare un problema. E’ la persistenza delle ondate di calore che causa enormi problemi. Perché l’acqua è un immagazzinatore di calore, anche in profondità, questo calore viene rilasciato gradualmente e in presenza di aria fresca – ancor peggio se fredda – si scatena il finimondo.
I contrasti termici si esaltano, le nubi temporalesche esplodono e i nubifragi ricoprono le nostre città. Nubifragi con grandine, nubifragi con colpi di vento. Questo è il periodo, ahi noi, peggiore. Peggiore perché dopo qualche nubifragio torna il caldo, come sta accadendo ultimamente, e dopo il caldo altri nubifragio. Quindi attenzione, perché le piogge non sono più quelle di una volta e lo ripetiamo.
Chissà che quest’anno le cose non vadano diversamente, in effetti settembre si sta mostrando più dinamico che in passato. Però non illudiamoci, ciò che è successo a due passi da noi – vedi Spagna – deve ricordarci di non abbassare mai la guardia.