Sembra proprio che l’alta pressione delle Azzorre non voglia intraprendere un percorso atto a traghettare il continente verso la stagione della stabilità, restando sempre “di nicchia” alle porte del continente.
La sua posizione forte resta in pieno oceano, e da questo week-end e per quasi tutta la settimana prossima resterà relegata in Atlantico, mentre in Europa governeranno regimi depressionari forieri di precipitazioni che distribuiranno piogge un po’ dovunque.
Da domani infatti un’area ciclonica generatasi da una discesa artica favorita dalla posizione meridiana dell’alta oceanica in pieno Atlantico, colpirà l’Europa centrale e si estenderà a tutto il Mediterraneo, dove imperverseranno a partire dai settori occidentali nubi e precipitazioni sotto la spinta di correnti meridionali, tendenti a disporsi dai quadranti occidentali, con conseguente rinfrescata.
Sul comparto settentrionale europeo intanto, la formazione di una figura anticiclonica di disturbo all’avanzata verso occidente di un flusso parallelo delle depressioni oceaniche, che dalle coste settentrionali americane di norma si portano, in un corridoio diretto da ovest verso est, guidate dal nastro veloce della corrente a getto, sull’Europa centro settentrionale, mentre il sud del continente resta protetto dall’alta oceanica in distensione dalla Spagna verso i Balcani, spingerà una vasta area ciclonica dal comparto nordoccidentale atlantico verso il Regno Unito e l’Europa centrale, coinvolgendo con correnti occidentali, flusso che sarebbe di norma relegato a latitudini più settentrionali, la nostra penisola ed il bacino del Mediterraneo.
Tale flusso tenderà a stabilizzarsi su detto settore per più giorni, alimentato da nuovi cicloni in formazione nel comparto oceanico, ed in traslazione verso levante.
Continuerà ad alte latitudini ed a più riprese la nascita di figure anticicloniche di origine artica, in espansione verso l’Islanda e l’Atlantico settentrionale, mentre la fascia centrale europea e quella orientale resteranno sotto l’influenza del flusso perturbato atlantico, che farà sentire il suo umido respiro anche verso le nostre regioni centro settentrionali che dopo la sfuriata perturbata del week-end resteranno sotto un regime di estrema variabilità, in un contesto termico del tutto nella norma del periodo.
La fascia anticiclonica di origine atlantico-africana, sarà relegata all’estremo sud del bacino del Mediterraneo con interessamento delle regioni meridionali iberiche, italiane, della Grecia e di tutta l’area turca, con valori decisamente superiori alla norma in quest’ultima.
E’ evidente che l’anomalia, se così si può definire, di tutta la struttura climatica continentale, risulta essere la presenza costante di formazioni anticicloniche a latitudini settentrionali, in estensione verso sud, capaci di spingere il flusso perturbato atlantico a latitudini più meridionali, con conseguenze anche sul nostro paese, che non protetto dall’alta oceanica, subisce il flusso umido e piovoso dell’area Atlantica.
La stabilità è ancora lontana, e questo da una parte è un bene per il fabbisogno idrico di molte aree del nostro paese che hanno vissuto mesi davvero poveri di precipitazioni, e d’altronde aprile è classicamente percorso da ritorni di freddo e piovosità, con frequenti ritorni nevosi anche a bassa quota, per cui lasciamo che il clima percorra le sue vie, per la stabilità c’è ancora tempo.