Prima perturbazione realmente invernale in Nuova Zelanda, lunedì 25 luglio neve (fino a 10 cm in città, oltre 15 nei dintorni) a Christchurch (con chiusura dell’aeroporto), neve a Dunedin, imbiancate le isole Campbell a 52°S e, leggermente, Enderby, a 50°S, anche se la pioggia è tornata subito a fondere la neve. Una spruzzata leggera e caduta nelle colline di Wellington sopra i 300-400 metri, con alcuni fiocchi anche a bassa quota ma non in città. Neve con accumuli a quote basso-collinari anche nella parte centrale dell’Isola del Nord (mediamente 15-20 cm), fra i 300 e i 500 metri nell’area di Auckland, dove si è potuto vedere neve accumulata al suolo a soli 500 m. 3,2°/7,8°C gli estremi di Wellington lunedì, 4,3°/10,2°C quelli di Auckland, -5,3°C la minima di Queenstown, nell’Isola del Sud.
Si tratta della “migliore” ondata di freddo in Nuova Zelanda dal 1995, quando la neve arrivò a imbiancare le colline di Wellington a soli 200 metri, con pioggia mista a neve anche in città, evento successo solo 4-5 volte in tutto il secolo scorso. In Nuova Zelanda, le precedenti ondate di freddo storiche sono state nel 1976 (con l’accumulo di neve più basso in tutta la storia di Wellington, a soli 100-150 metri) e nel 1939, quando le colline di Wellington e Auckland apparvero imbiancate e i fiocchi si spinsero all’alba del 27 fino al livello del mare, in centro nella prima e in periferia nella seconda.
Gran caldo in Russia lunedì 25 luglio. Oltre ai valori molto elevati del sud (Vernhij Baskuncak 38,4°C, Aleksandrov-Gaj 38,3°C, Ersov 37,1°C) spiccano i 33,0°C di Mosca ma ancor più i 34,8°C di Kojnas, a quasi 65°N.
In Iran, superati i 50°C (esattamente 50,6°C) lunedì 25 luglio ad Ahwaz. Altre massime di rilievo: Omidieh 49,8°C, Abadan 48,6°C, Dezful 48,2°C.
Colpita al cuore dagli atti terroristici di Oslo e dell’isola Utoya, la Norvegia ha fatto i conti lunedì 25 luglio anche con il maltempo, in particolare nel sud. Tra le 18 GMT di domenica e la stessa ora di lunedì, 111 mm a Vaagsli, 82 a Stryn, 48 a Fjaerland-Breemuseet, 45 a Vangsnes, 42 a Vossevangen. Nell’area di Oslo vi era stato maltempo anche domenica, con 48 mm ad Asker e 44 a Oslo/Gardemoen.
Forti precipitazioni avevano colpito invece domenica la Slovenia e parte della Croazia. In Slovenia, tra le 18 GMT di sabato e la stessa ora di domenica, 96 mm a Novo Mesto, 72 a Lubiana/Bezigrad, 67 a Lubiana/Brnik, 59 a Cerklje ob Krki, 55 al Kredarica (m 2515, neve, 18 cm accumuati al suolo), 53 a Maribor. In Croazia, Senj 82 mm, Pazin 61, Zavizan 48. Precipitazioni importanti anche nel sudest dell’Austria, tra Stiria e Carinzia: Freistritz 54 mm, Villach 50, Klagenfurt 48, Alpinzentrum Rudolfshuette 44 (m 2304, in prevalenza neve, 20 cm al suolo).
Le notizie degli accumuli del Kredarica e dell’Alpinzentrum Rudolfshuette ci inducono a parlare del freddo intenso che ha interessato in questi giorni le Alpi. Domenica 24 luglio, ai 3580 metri della Jungfraujoch (Svizzera) il termometro è sceso a -12,3°C, mentre ai 3315 metri del Corvatsch, sempre in Svizzera, si è fermato a -7,2°C. -5,5°C la minima ai 2962 m della Zugspitze (Germania, è caduta ancora neve, il manto nevoso è salito a 19 cm). Gelo anche intorno ai 2000 metri, con -1,6°C al Pilatus e a Gutesch (Svizzera, m 2106 e 2287), -1,5°C a Galzig (Austria, m 2080, neve a tratti), -0,7°C a Moleson (Svizzera, m 1972). Lunedì, Jungfraujoch -9,6°C, Corvatsch -7,4°C, Zugspitze -5,4°C, Grand St.Bernard (Svizzera, m 2473) -2,5°C, Obergurgl (Austria, m 1938) -1,0°C.
In Pakistan, tra le 18 GMT di domenica 24 e la stessa ora di lunedì 25 luglio, sono caduti, per effetto di temporali, 64 mm di pioggia nella capitale Islamabad, che ha registrato una massima di soli 27,5°C (35,0°C la media delle massime di luglio, mese piovoso comunque con una media di 267 mm).
Forti temporali su Pechino, capitale della Cina, nella notte tra domenica 24 e lunedì 25 luglio. L’accumulo di pioggia che ne è risultato (84 mm in 12 ore, ma ben 243 mm in 22 ore sono caduti nel sobborgo settentrionale di Miyun) è stato il più abbondante degli ultimi 13 anni. Purtroppo si contano anche due persone morte, folgorate dai fulmini. 6000 persone sono state evacuate nei dintorni collinari della capitale, dove molti villaggi sono stati inondati e vi sono state numerose frane. Problemi per il maltempo alla circolazione ferroviaria e all’aeroporto, dove sono stati cancellati 329 voli. Un effetto positivo del nubifragio è stato l’afflusso di 17 milioni di metri cubi d’acqua nel bacino di Miyun, fonte primaria di acqua per la capitale cinese.