Le premature nevicate della scorsa settimana hanno prodotto ingenti danni in campo agricolo sul Trentino: si è trattato di un evento localmente eccezionale fuori stagione, come già abbiamo avuto modo d’evidenziare in altro articolo. Non è quindi solo la neve tardiva, quella primaverile, ad essere portatrice di danni. La neve autunnale era stata infatti prevista, ma non a quote intorno ai 500-600 metri, come invece è accaduto nella notte fra l’11 ed il 12 ottobre: la Val di Non ha pagato il prezzo più caro di quest’evento nevoso, vedendosi distrutti nel giro di poche ore decine di ettari di meleti, con danni stimati fra i 7 ed i 10 milioni di euro, che verranno in gran parte risarciti dalle assicurazioni.
La neve, che è scesa nel cuore della notte, è risultata inattesa, con un manto spesso 15 centimetri. Gli impianti agricoli, coperti da reti antigrandine, hanno retto in un primo momento il peso, per poi cedere quando, dopo le 6 del mattino, ha incominciato a piovere. La neve, appesantita dall’acqua, ha portato al collasso le palificazioni antigrandine montate su una superficie stimata di 50 ettari nella fascia che da Tres porta verso Vasio, paese dell’Alta Valle di Non nei pressi di Fondo, la zona della Predaia e la Terza Sponda. Sono così stati travolti in modo irrimediabile i meleti, situazione che poteva essere evitata se fossero stati tolti gli impianti antigrandine in un periodo non più così rischioso per gli eventi grandinigeni.