Cresce l’attesa in vista della possente irruzione fredda, che ribalterà l’andamento finora così mite di marzo. Tutto ciò avverrà a partire dalla seconda parte di domenica e quindi con primavera appena avviata in virtù dell’equinozio di primavera che cade proprio nella giornata di oggi, venerdì 20 marzo.
Si innescherà un raffreddamento davvero eclatante, tanto che si piomberà bruscamente in un clima pienamente invernale. La massa d’aria gelida inizierà a dilagare prima dalla Scandinavia e poi dall’Artico Russo verso l’Europa Centro-Orientale il 21 marzo, puntando successivamente anche l’Italia.
Il calo termico sarà davvero imponente e generalizzato, tanto che si stimano crolli di temperatura 10-15 gradi, anche più sulle zone esposte. Il contesto climatico più freddo aiuterà a rendere forse meno disagevole la quarantena forzata nelle nostre case, dettata dall’emergenza Coronavirus.
L’ingresso così repentino dell’aria gelida innescherà dei contrasti che si potranno tradurre in nevicate a quote basse. Vediamo delle prime indicazioni sull’evoluzione, tenendo conto che al momento non sono attese precipitazioni troppo importanti.
Già dal tardo pomeriggio-sera di domenica avremo nevicate sparse sulle Alpi, che caleranno di quota fino in collina, sebbene con attenuazione dei fenomeni da est nel momento in cui entrerà in grande stile l’aria fredda. Fiocchi di neve si avranno anche in Appennino Centrale, ma solo oltre i 1000-1200 metri.
In avvio di settimana entrerà nel vivo l’irruzione fredda, con instabilità sulle regioni centrali adriatiche dove avremo precipitazioni sparse e neve sui rilievi in calo fino a quote collinari. I fenomeni tenderanno ad estendersi anche al Sud e Isole, con neve sui monti ma limite in netto calo dalla sera.
Il Nord resterà più al riparo, ma con qualche fenomeno nevoso su Alpi Piemontesi ed Appennino Romagnolo fino a bassa quota, ma si tratterà di fenomeni molto deboli. Martedì saranno ancora le regioni centrali adriatiche a risentire d’instabilità, con qualche rovescio di neve che potrà spingersi fino in pianura.
Altre precipitazioni coinvolgeranno il Sud, soprattutto la Calabria e le due Isole Maggiori per l’interazione dell’aria fredda dai Balcani con quella più temperata mediterranea. In questo caso la neve sui rilievi ritroveremo confinata solo al di sopra dei 600-900 metri.
Da verificare saranno poi gli effetti di un secondo impulso freddo atteso per metà settimana, su cui non ci si può ancora minimamente addentrare nei dettagli. Ci sarà però la possibilità di nuove ulteriori spruzzate di neve a bassa quota, non escluse anche al Nord, ma al momento ancora difficili da poter localizzare.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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