I previsori ed i conoscitori della materia sono orientati, come i lettori e la gente comune, verso la conoscenza del tempo di Agosto e dell’andamento termico e pluviometrico delle prossime decadi.
La nostra penisola subisce ancora gli effetti del passaggio ciclonico delle scorse ore, con temperature nella media, ventilazione sostenuta e instabilità nelle aree interne; il centro-nord è la zona d’Italia che risente di questa ondulazione barica mentre il sud beneficia con temperature in flessione.
Come previsto nello scorso editoriale l’anticiclone non ha tardato ad imporre nuovamente la sua presenza, con una calda azione azzorriana che sta risalendo da sud/sud-ovest; la velocità dell’aria mite è proporzionale alla discesa di aria fredda da nord/nord-ovest, e anche la posizione sinottica dei due fronti è il risultato di questo scambio di masse d’aria.
La nostra nazione risulterà essere divisa in due fasce climatiche, con il centro-nord interessato dalle correnti settentrionali e dall’instabilità, mentre il centro-sud da un incremento nei valori termici e geo-potenziali.
Ferragosto sarà una giornata mediamente bella e soleggiata, grazie al prominente ingresso del promontorio dell’HP sia a 500hPa che alla media-bassa troposfera, in modo da inibire in gran parte del territorio le azioni termoconvettive; ovviamente sia avrà maggiore possibilità di una proliferazione di cumulonembi nelle aree interne-montane.
Il proseguo del mese, pur rispettando quanto detto poc’anzi, è segnato dai movimenti dell’Hp nordico, in continua oscillazione ovest-est; la sua presenza richiama la mole di aria calda che è presente a sud-est, innescando una azione meridiana che potrebbe incidere un duro colpo alla penisola.
Questo è quanto si prospetta per l’Agosto 2007 ma, come scritto all’inizio dell’articolo, l’amore per la meteorologia e la passione per la scienza ci spinge a capire i meccanismi che regolano le variabili del tempo e il nostro studio prova a riassumere, in un breve editoriale, le incognite che giungono ad interessare la stagione principe e più importante: l’Inverno.
Ovviamente non possiamo spingerci in una analisi approfondita e per quanto mi riguarda, non ritenendo attendibile al 100% una previsione stagionale a 3 mesi, non posso sovrastimare delle semplici congetture, per altro in parte appoggiate da altre ipotesi ed in parte confutate da altre ancora.
L’analisi che ci sprona a scrivere il nostro pensiero è estrapolata dallo studio e l’osservazione dei ghiacci artici, in relazione alle influenze ed i rapporti di tele-connessione con l’AO.
Lo stato attuale della superficie ghiacciata delle zone artiche è mediamente deficitaria e le cause sono molteplici, una tra tutte la buona condizione della corrente del golfo, ma è possibile ricercare più variabili a seconda delle zone e delle situazioni (vedere anche la restrizione del pack su superficie terrestre).
Lo scioglimento dei ghiacci fa sì che vi siano delle alterazioni al sistema AO-NAO; quest’ultima (NAO) subisce grosso modo gli effetti delle variazioni dell’index artic oscillation.
Gran parte del freddo prodotto dal vortice polare servirà per dar vita ad una ripresa del pack artico ed a mio avviso, come prima conseguenza dell’attuale stato dei ghiacci, si creeranno le condizioni per una forte attività polare indotta anche da una azione termodinamica poiché il freddo che si sarebbe potuto depositare al suolo (eventuali basi per HP RUSSO) effettuerà scambi termo-convettivi con il risultato di creare una condizione d’instabilità semi-permanente in alcune aree.
Ovviamente un sistema depressionario sviluppato alle alte latitudini (polari), può incidere sull’andamento dell’AO, che è la risultante di un sistema pressorio alle medie ed alle alte latitudini; all’interno dello scacchiere europeo può succedere che la NAO, il ramo atlantico dell’AO, risenta dell’influenza delle fluttuazioni della sorella maggiore, provocando (NAO+) un duro colpo agli scambi meridiani con il Mediterraneo.
Senza contare che il sistema AO-NAO propaga facilmente il proprio raggio d’azione all’EAJ ed ai vari pattern euro-asiatici.
E’ lecito attendersi, già da ora, un Inverno 2007-08 sulla falsa riga di quello trascorso?
Questa è solo una ipotesi in un mare di indici e di mutamenti! Molti altri indici, quali il NINO e la QBO, non sono di questo parere e, appurato che la QBO influenza e non poco l’andamento del getto polare, è bene non fasciarsi la testa prima del tempo.
Resto fiducioso per un buon inverno 2007-2008 ma, come sempre, è bene osservare ogni segnale.