Di recente abbiamo posto ampio risalto sui bruschi ritorni di freddo e neve che a volte si sono verificati nella seconda parte d’aprile (leggi qui): non abbiamo però citato il caso del 2012, quando proprio nella giornata del 24 aprile ci furono tormente di neve anche localmente a quote di alta collina, limitatamente all’Arco Alpino. A causare tali nevicate fu lo sfondamento di una forte perturbazione, accompagnata d’aria fredda in quota. A ciò va aggiunta l’intensità notevole delle precipitazioni, un fattore ideale che consentì alle nevicate di spingersi fin su livelli così bassi.
Il livello delle nevicate si pose mediamente oltre i 900-1000 metri di quota, ma soprattutto in Lombardia la neve si spinse fin sotto i 700 metri di quota. Citiamo soprattutto la bergamasca, dove in Val Seriana e Val Brembana i fiocchi di neve caddero a larghe falde in località poste ad appena 600 metri d’altezza. Non andò poi diversamente nell’Alto Piemonte, dove la neve, tra la Valsesia e la Val Formazza, cadde fino attorno ai 700-800 metri d’altezza. Fu solo un fulmineo assalto invernale, nei giorni successivi arrivò infatti il caldo dell’anticiclone africano.