Il passaggio perturbato d’inizio settimana ha portato effetti vigorosi, in particolare al Nord. La pioggia è caduta in maniera battente soprattutto in Liguria, colpendo soprattutto il genovese senza naturalmente risparmiare lo stesso capoluogo. In base ai dati ARPAL la stazione più piovosa è stata quella di Isoverde, nell’alta Val Polcevera, dove sono caduti 135 millimetri, seguita dai 130 millimetri di Voltri Madonna delle Grazie. Precipitazioni abbondanti anche a Genova città, dai 70 millimetri dell’area centro urbano fino ai 100 millimetri della zona di Bolzaneto.
Le forti precipitazioni hanno anche interessato, fra lunedì e martedì, la Lombardia, il Triveneto, il Lazio e la Toscana, pur senza gli accumuli fatti registrare nel genovese, perlomeno per quanto concerne le principali località monitorate dalle stazioni ufficiali del Servizio Meteo dell’Aeronautica. Accumuli di pioggia attorno ai 30 millimetri hanno interessato Brescia e Milano, mentre il maltempo ancor più consistente si è andato a concentrare tra il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia: in provincia di Udine si sono raggiunti anche picchi di quasi 100 millimetri di pioggia.
L’intenso fronte freddo ha portato tantissima neve, sulle zone alpine orientali, fino a quote medio-basse: dalle nostre parti non si sarà certo avuta la neve fino in pianura come accaduto a pochi passi dai confini, fra la Slovenia e la Croazia, ma i fiocchi si sono depositati fino ai 600-700 metri d’altezza sulla Valtellina, sull’Alta Carnia e sul Tarvisiano. Le precipitazioni sono state talmente abbondanti che, ad appena 1000 metri di quota, il manto nevoso è stato capace di raggiungere uno spessore fino a mezzo metro. Sul capoluogo giuliano è caduta tanta pioggia con temperatura precipitata a 5 gradi che ha consentito d’imbiancare le alture del Carso: gran parte della costa del Golfo di Trieste è stata spazzata dalla Bora, con raffiche massime di quasi 100 km/h nel primo mattino di martedì 3 novembre.
La neve ha interessato in abbondanza anche le Dolomiti, come conferma l’immagine a corredo dell’articolo che si riferisce al Nevegal. Le abbondanti nevicate, cadute sulle valli fino a quote al di sotto dei 900 metri, hanno costretto alla chiusura del traffico lungo il passo Stalle, il passo Rombo e il passo Pennes. Per motivi di sicurezza, è stata interdetta la circolazione anche sullo Stelvio, con la necessità d’attrezzatura da neve un po’ su tutte le strade di montagna. Nevicate anche sulle restanti zone della cerchia alpina fino a quote attorno ai 1000 metri, in particolar modo sulla Valle d’Aosta e sui rilievi della zona dei Grandi Laghi.
Il maltempo non ha risparmiato nemmeno il Sud, ma qui è stato il vento l’autentico protagonista, non tanto le precipitazioni che hanno interessato in misura più consistente la Campania. I collegamenti marittimi fra la Sicilia e le sue Isole minori hanno subito infatti grossi problemi fino a ieri a causa del forte vento e del mare grosso. Solo oggi la situazione è un po’ tornata alla normalità. Il forte vento di Scirocco è stato inoltre la principale causa dell’episodio d’acqua alta più rilevante di quest’autunno sulla città di Venezia, con 110 centimetri raggiunti nella tarda serata di lunedì 2 novembre, che ha allagato poco più del 10% del centro storico della città.