Lo avevamo annunciato (vedi qui) e così e stato: altro che caloriferi, in alcune zone del nord-est degli Stati Uniti è stato persino necessario accendere l’aria condizionata, in quello che è stato un Natale dall’insolito sapore primaverile, con la colonnina di mercurio che ha superato persino i 20 gradi. In tanti, non solo i turisti, si sono dovuti equipaggiare con abiti più leggeri e tutt’altro che invernali. Chi ha scelto di fare jogging ha potuto farlo tranquillamente in t shirt a maniche corte e pantaloncini. In questo week-end le temperature dovrebbero comunque calare verso valori più consoni di stampo invernale.
Il caldo eccezionale ha investito New York, soprattutto il giorno della Vigilia di Natale con la colonnina di mercurio che ha raggiunto ben +22.2°C sia al Central Park che all’aeroporto di La Guardia. I record precedenti del giorno della Vigilia erano pari a +21.7°C. A Natale la temperatura si è fermata a “soli” +17.8°C, risultando però anch’esso valore record giornaliero. Battuti i record di temperatura anche a Boston, con +20,6°C il giorno 24. Il caldo record non ha risparmiato il Canada: a Toronto misurati addirittura 17 gradi, rispetto al record precedente per una Vigilia di Natale che era di 12 gradi risalente al 1964.
Nuovi record il giorno della Vigilia anche per Washington DC e Philadelphia, entrambe con massima fissata a 21,7°C, record precedenti rispettivamente nel 1933 e 2014 (20,6°C e 17,8°C). Record mensile a Burlington (Vermont) con 20°C, precedente 19,4°C nel 1998.