Il blocco ad Omega: crediamo che il significato del termine, dopo l’utilizzo in dose massicce degli ultimi giorni, sia ben noto. In questa sede è opportuno rammentare che attualmente ci troviamo sotto l’ala protettrice di una possente struttura anticiclonica, un immenso sbarramento che confina ad ovest le perturbazioni atlantiche e ad est la discesa delle masse gelida artiche. La stabilità atmosferica raggiungerà il clou nelle prossime 48 ore, dopodiché assisteremo ai primi scricchiolii altopressori.
Il Vortice Polare: come doverosamente sottolineato in apertura, quando si parla di Vortice Polare non si deve necessariamente idealizzare la crudezza invernale. Perlomeno non alle medie latitudini. La sua dislocazione è tale per cui le masse d’aria gelida rimarranno confinate oltre il 60°C parallelo e la compattezza della struttura ciclonica potrebbe implementare una ripresa significativa del regime di zonalità. Significa che le correnti atlantiche, umide e poco fredde, dovrebbero guadagnare terreno verso la Mitteleuropa destrutturando il muro anticiclonico.
I risvolti in Italia: i vari pattern climatici supportano un rinforzo del Vortice Polare a tutte le quote. Tuttavia, col passare dei giorni, dovremo assistere a temporanei allentamenti della corda zonale e le correnti d’aria che scorrono alle alte quote avranno modo di creare piccole anse cicloniche che potrebbero riuscire a penetrare nel Mediterraneo.
Tendenza Natalizia: la dinamica suddetta sembrerebbe in grado di incentivare una fase di variabilità atmosferica proprio nella settimana natalizia. Significa che osserveremo uno sblocco della situazione di stallo e non è da escludere il ritorno delle piogge. Non farà freddo, certo, ma le correnti da nordovest potrebbero innescare un abbassamento delle temperature che andrebbero a riportarsi su valori più consoni al periodo.