NADINE VERSO IL MEDITERRANEO? – Il sistema ciclonico Nadine è attualmente il vero sorvegliato speciale: si tratta infatti di una tempesta tropicale (ex uragano) ora arenata sulle Azzorre, ma che potrebbe spingersi nel corso della prossima settimana verso est, mantenendo le attuali caratteristiche di ciclone di stampo tropicale. La rotta così estremamente incerta della “mina vagante Nadine” già da molti giorni sta creando un continuo balletto nelle proiezioni modellistiche, anche perché si potrebbe persino assistere verso il 26-27 settembre all’ingresso del ciclone addirittura sul Mediterraneo Occidentale, attraverso lo stretto di Gibilterra, con conseguenze tutte da valutare. Non è più una possibilità tanto campata in aria, almeno secondo le attuali simulazioni tracciate dai centri di calcolo: Penisola Iberica e Marocco sono ad alto rischio per la possibilità di un’ondata perturbata particolarmente tempestosa.
EVOLUZIONE MOLTO INCERTA – Sembrano quindi crescere le quotazioni di un aggancio del vortice Nadine da parte della corrente a getto della saccatura atlantica, proprio al largo del Portogallo: se le cose dovessero andare in questo modo, come andiamo ripetendo da giorni, sarebbe quindi probabile un trascinamento del vortice verso est in direzione della Penisola Iberica. Al momento comunque la situazione è estremamente in bilico e ci sono forti divergenze fra i principali modelli matematici, come è normale che sia in uno scenario come questo che potrebbe riservare ancora tutto ed il contrario di tutto: GFS avvalora la possibilità di un ingresso di Nadine sul Mediterraneo, mentre per le ECMWF l’operazione aggancio sarebbe più difficile e pertanto la tempesta tropicale potrebbe rimanere in Atlantico, pur avvicinandosi notevolmente verso le coste portoghesi.