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Multimodel: Soffio invernale all’alba dell’autunno astronomico

di Mauro Meloni
19 Set 2008 - 13:49
in Senza categoria
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Inizio settimana freddo per il periodo sulle nostre regioni, a causa dell'insistita azione fredda derivante dalla vicina area ciclonica sui Balcani, su cui convergono tutte le ultime proiezioni. La mappa multimodel (analisi geopotenziali a 500 hPa), per le ore 00Z di Martedì 23 Settembre,  mira a mostrare un'analisi comparata fra le principali fonti modellistiche (in rosso ECMWF, blu GFS, celeste GENS-C, verde NOGAPS, arancio UKMO). Fonte: https://www.meteogiornale.it/mappe/
L’inverno è ancora lontano, eppure il trend termico nettamente sottomedia in accentuazione per il breve-medio periodo si andrà a realizzare tramite uno schema barico tipico della stagione fredda, favorevole all’intrusione di masse d’aria d’estrazione continentale.

La debole perturbazione odierna, generata da infiltrazioni d’aria più temperata oceanica, non andrà a scalfire la configurazione barica a grande scala che ha preso piede da quasi una settimana, ovvero immediatamente al seguito della robusta perturbazione, che ha investito in maniera incisiva le nostre regioni durante lo scorso fine settimana.

Il vasto corridoio di Alta Pressione, disposto dalle medie latitudini atlantiche fino al nord della Russia, intende rilanciare in maniera decisa la sua azione, causando ripercussioni non di poco rilievo anche alle nostre latitudini mediterranee.

Il campo altopressorio, così disteso ad alte latitudini europee, si ergerà a barriera dei tentativi d’intrusione atlantici sul Vecchio Continente, imponendo una circolazione retrograda (da est verso ovest, contrariamente alla norma) che determinerà nuovi arretramenti verso occidente della circolazione fredda ed instabile, tenacemente resistente sull’Est Europeo.

Sono davvero di scarso rilievo le differenze fra i vari modelli sul breve-medio termine, così come ritroviamo un’evoluzione non così dissimile (come vedremo più avanti) anche sul lungo-lunghissimo periodo di previsione fra le due principali fonti modellistiche, cioè le GFS e le ECMWF.

Il modello americano mostra anzitutto con notevole enfasi l’accentuazione dell’avvezione fredda per questo fine settimana, masse d’aria nord/orientali nuovamente richiamate dai Balcani, in seguito allo spostamento del minimo pressorio, annesso alla perturbazione giunta dall’Europa Occidentale, sul Mar Ionio e Penisola Ellenica.

L’incursione fredda sarà assai rilevante per il periodo, se si pensa che le isoterme a 1500 metri d’altezza si porteranno su valori attorno ai +4/+5°C su gran parte della Penisola nella giornata di Domenica, se si escludono le Isole Maggiori, la Calabria e buona parte del Nord Italia.

La vicinanza del nocciolo depressionario freddo in quota, centrato sui Balcani, arrecherà una moderata instabilità, più attiva fra il Medio Adriatico ed il Sud e potranno esservi occasioni per nevicate sui principali rilievi appenninici esposti alla circolazione nord/orientale, persino a quote prossime ai 1500 metri. Da notare che le GFS di questa mattina non evidenziano la possibile genesi di aree di forte maltempo sui bacini meridionali, a seguito del conflitto fra masse d’aria diverse.

Nella fase centrale della prossima settimana viene evidenziato un parziale miglioramento, grazie all’allontanamento verso est della circolazione fredda balcanica: continuerà l’afflusso di correnti piuttosto fresche nei bassi strati, mentre in quota la l’incremento dei geopotenziali sarà garantita dalla risalita di un modesto cuneo altopressorio sub-tropicale, in interazione col formidabile colosso altopressorio scandinavo.

Una tale evoluzione potrebbe regalare condizioni meteo temporaneamente più stabili, con forti escursioni termiche accentuate dalla maggior serenità del cielo e dalla ventilazione in attenuazione. Non sono poche le insidie che mostrano in maniera eguale sia le ECMWF che le GFS, derivanti dalle effettive mosse dell’Alta Pressione nordica, disturbata presenza di nuclei freddi vaganti sull’Europa Centro-Orientale e dalla relativa vicinanza di un’area depressionaria sulla Penisola Iberica, annessa ad aria più temperata.

Quest’ultima circolazione annuncia la probabile svolta sul lungo termine, con il possibile ritorno delle correnti instabili e più temperate occidentali. Verso fine mese (proiezioni a 9-10 giorni) le ECMWF e le GFS evidenziano il collassamento dell’Anticiclone nordico, sia pure con risvolti parzialmente differenti.

Il centro di calcolo di Reading traccia infatti un semplice arretramento verso ovest della struttura altopressoria, con i massimi in posizionamento ad ovest della Isole Britanniche, favorevole al graduale ingresso del cut-off iberico in direzione del Mediterraneo Centro-Occidentale. Il cedimento barico sull’Europa Nord-Orientale non avrà ripercussioni di rilievo, in ambito mediterraneo.

Più complessa l’evoluzione al momento presentata dalle GFS, con l’Anticiclone che andrà isolandosi ad altissime latitudini, fra Islanda e Groenlandia. Questo consentirà, in una prima fase, il facile ingresso delle correnti oceaniche perturbate con traiettoria bassa lungo le nostre latitudini, mentre successivamente si potrebbe aprire un più ampio varco per il ritorno degli impulsi di matrice nord-atlantica.

In conclusione, è davvero troppo presto per tentare di valutare le precise modalità della probabile svolta circolatoria a grande scala di fine mese, ma seguendo lo schema probabilistico, le emissioni modellistiche odierne non negano certamente la rottura del vasto Anticiclone di blocco scandinavo, evento da cui potrebbe tornare a far sentire la propria voce il flusso atlantico e le perturbazioni ad esso collegate.

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