Questa prima fase fredda non è poi andata così diversamente da quelle che erano le prospettive delineate dai modelli di previsione ben 10 giorni fa ed è raro vedere successi previsionali di questo tipo con retrogressione cicloniche a carattere freddo. Di sicuro le temperature non si sono abbassate così tanto al suolo come taluni si attendevano, ma era difficile fare di meglio con le attuali condizioni climatiche, caratterizzate da freddo scarsamente intenso sui territori dell’Europa Orientale, dai quali si è protesa la lingua d’aria gelida in quota.
Un nuovo vortice ciclonico a carattere freddo è pronto a rinnovare l’afflusso delle correnti dai Balcani, seguendo più o meno la via tracciata dal precedente. Questi noccioli freddi retrogradi sono però molto ballerini e non è dunque un’anomalia vedere i modelli un po’ in crisi nel tracciare l’esatta traiettoria evolutiva, in attesa di un progressivo miglioramento, su cui convergono gran parte dei modelli, in coincidenza con il passaggio verso il nuovo anno. Vediamo quali sono le diverse tracce dei principali modelli meteo:
GFS Il modello americano vede sopraggiungere il nucleo d’aria fredda per questa sera sulle coste dell’Alto Adriatico, con isoterme pari a circa -30°C a 500 hPa. Si tratta di un ingresso freddo meno incisivo del precedente e non sono attese quelle mini tempeste di blizzard che hanno interessato la Pianura Padana a nord del Po nella notte tra il 25 ed il 26, però non sono escluse nevicate fino a quote basse sui versanti adriatici. Nella giornata di Lunedì 29 il vortice freddo, in lento ridimensionamento, tenderà a portarsi verso il Golfo del Leone con le correnti più umide in quota, attivate dallo stesso vortice, che potranno determinare qualche episodio nevoso sulle pianure del Nord-Ovest, nella notte fra Lunedì 29 e Martedì 30. Fra i giorni 30 e 31 il vortice si porterà stancamente verso i Pirenei ed un campo anticiclonico si affermerà con sempre maggiore decisione sull’Europa Centro-Orientale, interrompendo così l’afflusso freddo dai Balcani verso l’Italia. In compenso, affluiranno correnti sciroccali verso le Isole Maggiori, uniche zone ove le condizioni meteo potranno presentarsi localmente piovose fino a Capodanno
ECMWF Le carte di Reading intravedono una traiettoria leggermente più meridionale del nucleo freddo, una volta entrato sul Nord Italia. Nella notte fra Lunedì e Martedì si porterà nei pressi del Golfo del Leone e poi nelle Isole Baleari invece che nel cuore della Francia pirenaica. Nel frattempo l’Alta Pressione, abbassandosi di latitudine, interromperà l’alimentazione fredda dai Balcani. Il nuovo anno si aprirà con una relativa area depressionaria centrata sul Canale di Sardegna, una spina nel fianco per condizioni meteo un po’ incerte fra le Isole Maggiori ed il Tirreno Meridionale.
UKMO L’evoluzione del nocciolo freddo non è dissimile da quella presentata dalle ECMWF. Negli ultimi giorni dell’anno il perno del vortice tenderà a mantenersi fra Isole Baleari, Golfo del Leone, Corsica e Sardegna. Minore la protezione anticiclonica, con il rischio di un apertura d’anno nuvolosa sulle zone di ponente della Penisola ed in Sardegna, per lo scorrimento d’aria più mite dai quadranti meridionali. Rammentiamo la presenza di un probabile consistente cuscinetto freddo sulle aree del Nord Italia, pertanto in caso di precipitazioni queste potranno essere nevose. L’evoluzione di San Silvestro presenta qualche rischio, per il momento non confermato invece dai due modelli in precedenza analizzati.
NOGAPS & DWD Traiettoria del secondo vortice freddo più simile a quanto delineato dalle GFS. La bolla fredda, secondo queste elaborazioni, si muoverà pertanto dal Nord Italia verso la Francia Meridionale, Pirenei e Golfo di Biscaglia. In tal modo verrebbero attivate correnti sciroccali fra i giorni 31 ed 1 verso le Isole, con possibilità di precipitazioni sulle zone esposte a tale flusso.
GEM Le carte canadesi propongono un’attenuazione molto rapida del vortice freddo in spostamento dal Nord Italia verso la Francia e poi in direzione dell’Arco Alpino come cut-off all’interno del campo anticiclonico. Questo potrebbe favorire precipitazioni sul Nord (neve possibile fino in pianura) proprio nella notte di Capodanno, ma l’evoluzione barica in sé non appare molto coerente.
In sintesi, non sono poche le variabili sull’evoluzione di questo secondo ed ultimo vortice freddo dai Balcani. Molta l’incertezza che traspare sulla tendenza per i primi giorni del 2009, in quanto l’Anticiclone non sembra destinato a mantenere una posizione salda sull’Italia, così come sullo scenario europeo, dove potranno tendere a riproporsi nuove discese fredde polari, passanti per la Penisola Scandinava.