L’Azzorre continua ad imporre il suo dominio nel Mediterraneo ma ha le ore contate; una ben strutturata azione polare, di estrazione atlantica, sta gradualmente minando la porzione occidentale dell’Hp spostando il proprio asse di saccatura lievemente ad oriente.
Ciò è accaduto grazie al rinvigorimento del campo pressorio nei pressi della Penisola Iberica, dove tornerà rapidamente una azione stabile grazie al movimento parallelo dell’Azzorre; nel contempo la discesa della saccatura sta dando vita ad una fase di compressione alto-pressoria, con l’invio di un fisiologico, nella sua dinamica, alito sub-tropicale, con innalzamento dello zero termico e l’ingresso di termiche elevate alla media troposfera.
Ci attende un weekend con la penisola divisa in due sezioni: il centro-sud alle prese con correnti calde di estrazione meridionale ed il centro-nord “martellato” dall’instabilità e dai temporali, con azione eolica di matrice nord-occidentale, a tratti con componente orientale.
Data la ricchezza del fattore termo-convettivo, dell’ottimo indice Cape associato ad un Cin favorevole alla convezione ed ad un shear verticale significativo, non sarà una chimera assistere a fenomeni supercellulari, trombe d’aria (specie qualche waterspout) e fenomeni localmente violenti con grandine.
Oltre a tutte le regioni settentrionali in generale (attenzione al nord-est-venezie), sarà da tenere in osservazione la Toscana, specie nelle sue coste più a nord, dove spesso si generano fenomeni tornadici ed azioni temporalesche violente, in particolare nella zone che vanno da Livorno a Massa.
Il microclima di quelle zone, in concomitanza di una componente eolica e depressionaria ottimale ( Lp ligure e venti da NW, con azione di rimbalzo sulla Corsica e cumulogenesi intense sulle Apuane), può produrre ottime azioni temporalesche; allo stesso modo, a causa di una probabile traslazione della goccia fredda verso est, sarà interessante osservare le possibili dinamiche sui settori adriatici e sulle aree tra Abruzzo-Gargano. Tutto dipenderà dalla disposizione dei minimi e da come si muoverà la goccia fredda per cui torneremo sulla questione con degli aggiornamenti.
Come avevamo descritto nel precedente editoriale il break estivo sta per compiersi, anche se non tutte le regioni potranno assaporare una vera pausa dalla calura e dalla siccità.
Quello che interessa è l’essere entrati in un contesto teleconnettivo, e quindi sinottico per conseguenza diretta, diverso da quello che ci ha accompagnato nella seconda metà di Giugno ed in questi giorni di Luglio.
Molto probabilmente l’artic oscillation tenderà verso una direzione di tipo AO+ o quanto meno manterrà le attuali condizioni di neutralià, dopo aver toccato un picco negativo discreto; proprio questa fase di AO-, unita all’EA+, come detto nel precedente articolo, aveva gettato le basi per questa fase calda e statica.
Ora le cose sembrano mutate ed un primo segnale importante è dato dal tentativo anticicloni di inserirsi in sede nordica, più o meno nei luoghi dello Scandinavian Pattern; è presto detto che una risalita altopressoria verso tale latitudine apre le strade alle infiltrazioni atlantiche ed alle possibilità di piogge verso il Mediterraneo.
Sarà bene, come sempre, tornare su questa previsione di tendenza poiché per assicurare tale riuscita c’è bisogno di determinati movimenti azzorriani; quest’ultimo, in ottima forma, potrebbe anche spostarsi parallelamente piuttosto che per vie meridiane.