ANESTESIA. Siamo anestetizzati dalle continue notizie di caldo record che quasi ogni giorno si realizza in qualche parte del nostro Globo.
E da domani non sarà più una notizia eclatante quella di dare eventuali altri 40 gradi a Mosca, un valore non solo ragguardevole, ma forse sintomo di un Clima impazzito. Mosca è la porta di ingresso del freddo russo siberiano sull’Europa. Quando nella città le temperature scendono sotto i -30°C divengono crescenti le possibilità di un’ondata di freddo ingente.
CAPITALE DEL BURIAN. Mosca è una città che evoca il freddo, è adagiata nella pianura sarmatica, è circondata da una vastissima foresta. Il clima moscovita dell’estate è sovente umido, piove di frequente, ma non mancano le calde giornate con 30 gradi in ragione del suo clima continentale.
ESTATE 1976. La bibliografia meteorologica descrive come record l’ondata di calore che si ebbe nell’Estate 1976, quando, per mesi e mesi, mezza Europa fu interessata da un anticiclone. Una persistente siccità ed una inusuale calura furono osservate da Londra sino a Parigi, Londra, Berlino, Mosca e Vienna.
Per anni ed anni abbiamo citato quell’Estate come la più calda a memoria d’uomo per mezzo Continente, mentre i climatologi, non di rado definiti come terroristi, annunciavano che il futuro ci avrebbe riservato altre estati così calde, e quella era solo la vigilia di un cambiamento climatico.
Durante l’ondata di caldo, a Mosca si ebbero picchi di 36 gradi e attorno alla città si scatenarono immensi incendi. Per molti giorni si superarono i 30 gradi nell’Europa centrale e persino nella fresca Londra, dove le autorità, per la scarsa disponibilità di acqua, vietarono di annaffiare i sempreverdi giardini inglesi.
IL RECORD. Come definire allora gli attuali QUARANTA gradi di Mosca? Alcuni lettori ci chiedono a quanto equivalgono, come termine di paragone, i 40 gradi di Mosca per alcune città italiane. Il confronto che potremo fare è abbastanza fantasioso, in quanto Mosca è afflitta da un’ondata di calore che non ha precedenti a memoria d’uomo. Potremo paragonarla come più intensa di quella che interessò l’Italia per due settimane tra il 20 luglio ed il 5 agosto 1983. Oppure ancor più intensa e significativa delle onde di calore che sconvolsero l’Europa nel luglio e nell’agosto 2003.
CATACLISMA. L’ondata di caldo moscovita segna 40 gradi nella città simbolo del gelo europeo, in queste settimane ha visto battuti giorno dopo giorno i record precedenti. E’ un’ondata di caldo persistente, dove la normale vita quotidiana è metamorfosata da questo cataclisma.
Le abitazioni moscovite sono costruite per mantenere il calore, non c’è l’abitudine a possedere climatizzatori. Migliaia di persone si trovano esposte a temperature a cui non erano abituate: è come vivere in un forno acceso. Ma le notizie battute dalle agenzie di stampa russe parlano di ben altri gravi problemi. In molte regioni sono in atto incendi dalle immani dimensioni, migliaia di case sono
state distrutte. Vladimir Putin si è recato nelle regioni maggiormente devastate, è un’emergenza nazionale. E’ un cataclisma climatico che agisce lentamente.
PERMAFROST DANNEGGIATO. Ma i danni vengono segnalati anche alle abitazioni delle regioni dell’Artico, qui dove il suolo è interessato dal fenomeno del permafrost (terreno perennemente gelato nel sottosuolo), le fondamenta delle case scricchiolano per la fusione del gelo presente nel sottosuolo. Il caldo dell’estate 2010 è troppo duraturo rispetto al passato.
I RECORD DI CALDO ITALIANI. Come termini di paragone con il caldo di Mosca, vi segnaliamo alcuni record storici italiani: a Milano nel vicino 2003 venne misurata una temperatura massima di +39,8°C. In città a Milano Duomo si ebbero 41 gradi. A Torino Caselle il record è di 37,4°C, anche se si parla di un ben 42 gradi per la città. A Firenze Peretola, nel terrificante luglio 1983 si ebbero +42,6 gradi. A Roma città si cita un picco di 42 gradi nel 1983, ma il valore estremo ufficiale è di Ciampino con +40,6 gradi, sempre nel 1983. Città come Bari e Palermo hanno avuto picchi di oltre 45 gradi, ma qui si sommano gli effetti dell’orografia (venti roventi di caduta dai rilievi).
ESTATE 2010 CALDA. In questi giorni una potentissima ondata di caldo ha interessato il Portogallo, con valori insoliti per la regione. Poi c’è stato il caldo record in Giappone, negli Stati Uniti d’America, record di calura avvenuti prima dell’avvento del Monsone estivo nel Medio Oriente ed in India.
CALDO RECORD CONTINUI. Non passa mese in cui non giungano notizie eclatanti da qualche parte del Pianeta. Qualche mese fa è stato pubblicato uno studio che ha censito i record di caldo e di freddo nel Pianeta; orbene, quelli del caldo sono in netto aumento a fronte di una notevole diminuzione di quelli del freddo.
E’ INNEGABILE, fa più caldo. Per scrivere il contrario (ovvero che ci avviamo al freddo), dovremmo allestire un romanzo. Ma la realtà è abbastanza scoraggiante per chi vorrebbe il ritorno del clima del passato, quello delle stagioni di una volta, anche se non si può di certo negare che per molte regioni europee (alcune d’Italia) gli ultimi due inverni sono stati piuttosto nevosi e freddi, così come è freddo e spesso nevoso l’inverno che stanno vivendo nell’Emisfero Sud.
ENCLAVE FREDDO. Siamo nell’Era in cui il Clima è in una fase più calda, questa è la situazione attuale. Poi ci sono le previsioni degli studiosi che indicano ancor più caldo nel futuro. Nel frattempo, però, ci sono disagi anche per le ondate di freddo. Lo scorso inverno è stato caratterizzato da una maggiore inclemenza rispetto ad altre stagioni, l’Emisfero Sud, dove attualmente è inverno, vive un’altra stagione caratterizzata da repentine irruzioni d’aria gelida, alternate, però, da fasi primaverili.
Anche se si parla di Riscaldamento Globale, nella stagione invernale ed anche in quelle intermedie il freddo ed il tempo inclemente hanno un’elevata possibilità di investire ampie regioni del Pianeta.
ESTREMIZZAZIONE CLIMA. Molti scienziati affermano che sono in aumento gli eventi meteo estremi. Se questo è vero (e lo è), ciò non significa che nel passato non si siano verificati tali fenomeni. Così come non va mai trascurato che il Clima terrestre sia soggetto a fluttuazioni. Pensiamo che sia poco onesto propagandare il Global Warming mostrando foto dei ghiacciai che avvolgevano i fondivalle alpini circa 150 anni fa, essendo a tutti noto che eravamo interessati dalla Piccola Era Glaciale.
CONSIDERAZIONI FINALI. Ma se fa anche freddo, come mai si dice che fa più caldo del passato? Durante un’irruzione di aria fredda, l’aria calda interessa il settore est dei regimi di Bassa Pressione, quindi, allo stesso tempo, se la parte occidentale è interessata dal freddo, quella orientale invece è sotto correnti molto calde. Di conseguenza, al periodo rigido di questi luoghi farà seguito il caldo.
Il clima è costituito da periodi di caldo e freddo; tuttavia, in alcune regioni del Pianeta, è in crescita l’ampiezza della differenza dei valori estremi.
Su vasta scala, le stesse regioni europee caratterizzate da un inverno rigido, con neve e gelo, sono attualmente sottoposte ad un’estate caldissima. Qualche giorno fa si ebbero 40 gradi in Germania, dove per diversi mesi, durante lo scorso inverno, si abbatterono tempeste di neve.
In realtà le attuali anomalie planetarie della temperatura sono modeste se raffrontate alle variazioni climatiche del passato. Ciò che preoccupa, però, sono le previsioni e soprattutto il trend suffragato dai rilevamenti termici, tanto che il 2010 è stato definito il 2° anno più caldo su 160, e ciò la dice lunga su chi avverte che il futuro sarà freddo, cosa che vorremmo anche noi per attenuare l’aumento terrificante di temperature previsto dagli scienziati.
Ma io son fiducioso che gli scienziati si sbaglino, e che tutto ciò che si dice sia frutto di normali variazioni climatiche. Ma la mia fiducia non è scienza, forse solo una speranza.