Il decollo della fase anticiclonica nord-africana si tradurrà immediatamente in una generale inibizione dell’instabilità atmosferica, che in questi giorni ha dominato la scena sul territorio italiano con cumulonembi temporaleschi nelle ore diurne sulle aree interne e montuose. L’unica area che resterà esclusa dall’apporto d’aria calda e stabile, in seno all’anticiclone nord-africano, sarà il settore di Nord-Ovest, che invece risentirà della marginale azione periferica delle correnti instabili sud/occidentali.
Entrando nei particolari, questa mappa delle velocità verticali all’altezza isobarica di 700 hPa (circa 3000 metri d’altezza) è in genere un ottimo indicatore per comprendere su quali zone risulta maggiormente probabile la fenomenologia a carattere di rovescio o temporale: i colori caldi (tendenti al rosso) indicano i settori dove si avranno intensi moti ascensionali e quindi maggiore probabilità di sviluppo dei cumulonembi temporaleschi. Per attribuire forte possibilità di fenomeni temporaleschi nelle zone rosse deve però altresì corrispondere un elevato valore d’umidità relativa, ulteriore indice dell’aria instabile in ascesa verticale a supporto dello sviluppo di nubi temporalesche. Come possiamo notare dalla carta che si riferisce alla serata odierna, sono solamente le zone nord-occidentali alpine e quelle lombarde che presentano un buon potenziale d’instabilità tra l’aria in ascesa ed elevata umidità relativa.
Queste prossime mappe si riferiscono alle ore pomeridiane-serali di domani, giovedì 10 giugno. S’incrementano i moti ascensionali su diverse zone d’Italia, ma sarà in particolare solo l’Alto Piemonte ad avere gli ingredienti giusti per la genesi di celle temporalesche, a cui prontamente corrisponde la previsione delle precipitazioni.