Prosegue la fase meteo piuttosto asciutta al Nord: negli ultimi mesi sta piovendo veramente troppo poco, e quando lo fa è in maniera irregolare: mancano Infatti dei fronti perturbati generosi che possano portare piogge moderate su tutto il Centro-Nord.
L’unico veloce guasto potrebbe essere domenica: ci attendiamo infatti delle precipitazioni sparse, soprattutto tra il primo pomeriggio e la nottata di lunedì, che daranno sicuramente un po’ di beneficio alle terre assetate, ma che non risolveranno ovviamente il grosso problema idrico comincia a esserci al Nord Italia.
accumuli previsti dal modello LAM tra domenica e lunedì (si informano i lettori che potrebbero cambiare disposizione, visto che mancano diversi giorni): come si vede, non è un peggioramento generoso a vasta scala, ma il maltempo sarà concentrato sulle zone alpine e prealpine, mentre sulle pianure pioverà poco.
Da un punto di vista statistico, le siccità invernali non sono inusuali al Nord: è proprio nel periodo tra dicembre e aprile, infatti, si concentrano tutti i casi principali di siccità nel periodo freddo.
Quest’anno però c’è una complicazione in più: come capitato nel 1981 e 1997 (giusto per fare due esempi) sono stati frequentissimi gli episodi di favonio, un vento mite ed estremamente secco che asciuga in maniera esagerata i terreni.
Esso è una caratteristica del Nord Italia e se viene qualche giorno al mese alternato a periodi piovosi non fa alcun danno: ma se esso è molto più frequente dei periodi piovosi (come è successo negli ultimi quattro mesi) allora sorge il problema della presenza di acqua nei suoli.
Purtroppo anche nel meteo a lungo termine non si vedono grandi sblocchi: dopo il passaggio perturbato di domenica, potrebbe ritornare una fase piuttosto siccitosa, una anomalia piuttosto persistente che oramai si sta protraendo da dicembre, ma che, vogliamo vedere sul lungo termine, escluso il mese di novembre, si sta protraendo da agosto 2018.