Quando pensiamo al meteo autunnale immaginiamo giornate cupe, torve, con piogge talvolta abbondanti alternate a sprazzi di sole.
Scenari che non osserviamo da tempo, ma che sembrano riaffacciarsi con una certa convinzione con novembre. Diciamo che in queste fasi iniziali abbiamo a che fare con manovre non propriamente autunnali: le spinte anticicloniche verso nord, direzione Artico, e le conseguenti irruzioni fredde a medie latitudini sarebbero più consone all’inverno. Ma ciò non vuol dire che si stiano sprecando cartucce – come qualcuno cerca da dirvi – per la prossima stagione fredda.
Ciò che conta, vista la penuria d’acqua del 2017, è che pioggia e neve vengano a trovarci. Vero è, dobbiamo scriverlo per onestà professionale e intellettuale, che in questo periodo si dovrebbero registrare ben altre condizioni. Rammentate cosa accadeva in passato? Le perturbazioni atlantiche, mosse dalla grande ruota depressionaria islandese, transitavano sulle nostre regioni con costanza impressionante. Or bene, forse da metà novembre potremo parlare di quelle condizioni.
Magari non saranno uguali, ma forse ci si avvicineranno. Sembra profilarsi all’orizzonte un altro cambio di circolazione: meno freddo ma egualmente tempo perturbato. Comunque variabile. Il che, lo sappiamo ben si addice all’autunno e ancor più al mese di novembre. Inutile scrivervi che l’importanza di perturbazioni costanti e incisive è enorme: abbiamo necessità di tanta acqua e si dovrà andare avanti così anche nei prossimi mesi.