Non lo scopriamo certo ora, ma le condizioni meteo registrate nello scorso mese sono state decisamente anomale, sebbene in linea con il trend di progressivo riscaldamento a cui stiamo assistendo negli ultimi decenni e di cui la primavera risente tantissimo.
Marzo 2019 si è classificato nella top ten dei mesi più caldi, almeno secondo la seria statistica di dati ISAC-CNR che parte dal 1800. Nel dettaglio, lo scorso marzo è stato il nono più caldo degli ultimi due secoli, con un’anomalia pari a +1.83°C rispetto alla media trentennale del periodo 1971-2000.
Le anomalie termiche improntate al caldo sono state abbastanza omogenee sull’intero territorio nazionale e solo la Sicilia ed alcune aree dell’estremo Sud hanno registrato scarti termici meno marcati rispetto alla norma prevista per il mese di marzo.
Marzo ha assunto quindi caratteristiche tardo primaverili e l’anomalia è stata particolarmente accentuata nei valori termici diurni grazie anche all’abbondante soleggiamento, ma ora il contesto di aprile è decisamente cambiato con un ritorno verso la normalità.
Fortunatamente la situazione è mutata anche per le piogge, che erano state pochissime lo scorso mese. Nonostante il caldo marzo di quest’anno, si resta ben lontani dai livelli del marzo 2001, il più caldo della storia in Italia che aveva fatto registrare un’anomalia pari a +3.24°C.