POSSIBILE EVOLUZIONE METEO FINO AL 29 DICEMBRE
Le dinamiche atmosferiche che stiamo descrivendo ormai da settimane iniziano a lanciare segnali meteo climatici inequivocabili. I modelli matematici a più lunga gittata – su tutti l’americano GFS – hanno virato d’improvviso e per il periodo a cavallo tra fine 2019 e inizio 2020 lasciano intravedere il gelo siberiano.
Prima però dovremo transitare per il Natale, preceduto probabilmente da una temporanea rimonta anticiclonica di matrice subtropicale e quindi caratterizzata da temperature superiori alle medie stagionali. Sarà temporanea perché dovrebbe subentrare l’ennesima depressione atlantica, probabilmente responsabile dello sviluppo di un vortice ciclonico secondario proprio su di noi.
Procedendo oltre, lo ripetiamo, le prospettive invernali si fanno più nitide e per nulla trascurabili. L’ondata di gelo siberiano potrebbe addirittura propagarsi sul Mediterraneo, innescando nevicate diffuse a bassissima quota. Seguiteci, perché tra non molto vi spiegheremo – semplicemente – le cause.
IL METEO A BREVE TERMINE
Si sta per aprire l’ennesima fase perturbata. A ovest dell’Italia, ormai a ridosso della Sardegna, la depressione iberica – chiaramente di matrice oceanica – è sprofondata sul nord Africa e il contrasto con l’aria caldo umida sta creando i presupposti per l’approfondimento di un vortice ciclonico secondario.
Vortice che da domani, mercoledì, colpirà la Sardegna, le regioni di Nordovest e le Alpi. Acquazzoni dovrebbero propagarsi anche alla Sicilia. Si prospettano precipitazioni localmente abbondanti e persistenti, quindi sulla falsariga dei precedenti peggioramenti. Giovedì ci sarà spazio per delle piogge sulle tirreniche, mentre venerdì un’altra forte perturbazione atlantica transiterà da ovest verso est apportando una recrudescenza del maltempo su tutti i settori occidentali.
La situazione dovrebbe migliorare domenica, come detto ci aspettiamo l’arrivo dell’Alta Africana che porterà stabilità atmosferica e un consistente aumento delle temperature. E si arriverà così alla Vigilia di Natale.
IPOTESI GELO, ECCO LE CAUSE
Riprendiamo il discorso affrontato in apertura, ovvero il gelo siberiano in propagazione verso l’Europa. Chi ci segue sa che varie settimane stiamo parlando delle complesse dinamiche atmosferiche e in modo particolare dello stato di salute del Vortice Polare.
Avevamo detto che tutto lasciava presagire una possibile rottura del Vortice, ma prima che ciò avvenga stiamo registrando un suo rafforzamento così come da manuale. Il rinvigorimento è però ostacolato da un lavoro a doppia onda di pressione, difatti avremo un Vortice estremamente allungato – se preferite di forma ellittica – e in quanto tale esposto all’eventuale collasso.
L’ipotesi gelo siberiano è soltanto un primo tassello verso l’inizio di un periodo invernale d’altri tempi. L’allungamento dell’Alta siberiana oltre gli Urali faciliterà il congiungimento con l’Alta delle Azzorre e il ponte anticiclonico così strutturato non farà altro che dirottare aria gelida sin sul Mediterraneo.
SOLTANTO L’INIZIO
A differenza di altri anni – ad esempio del 2012 – l’ondata di gelo potrebbe rappresentare semplicemente l’antipasto. Perché se il Vortice Polare dovesse realmente andare in split (rompersi) l’Inverno potrebbe realmente prendersi una rivincita attesa anni e anni. Situazione che ovviamente seguiremo costantemente e cercheremo di tenervi aggiornati su quelle che potrebbero essere le novità in tal senso.
IN CONCLUSIONE
Prepariamoci quindi, perché se è vero che sinora la parola d’ordine è stata dinamicità è altrettanto vero che da ora in avanti la parola d’ordine potrebbe essere Inverno. Quello vero.
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