In anticipo oppure no? Se guardassimo alla data d’inizio ufficiale dell’Inverno si potrebbe considerare un’irruzione precoce e dagli effetti spropositati. Se andassimo ad osservare negli annali meteorologici, la si potrebbe considerare statisticamente possibile. Se fosse accaduto negli ’60/’70 probabilmente non si sarebbe stupito nessuno. All’epoca l’Inverno si faceva vedere prima, sfogandosi nel clou della stagione. Qualche volta è successo anche nei decenni seguenti, ma le incursioni gelide di così vasta portata sono divenute sempre più rare.
Non si tratterà di una semplice toccata e fuga. Perlomeno sull’Europa. Nei Modelli si intravede la reiterazione del freddo sino alla prossima settimana, con ripetute occasioni per nevicate in pianura sul Regno Unito, nei Paesi Bassi, in Germania e sulla Francia. Il corridoio si aprirà un varco anche in Spagna e parte della massa Artica lambirà l’Italia Settentrionale. Ovviamente gli effetti non si faranno attendere. Cadrà la neve a bassissima quota, anzi, potrebbero verificarsi fioccate sino alla Val Padana. L’altro giorno i modelli indicavano diverse occasioni ascrivibili a vari passaggi perturbati. Scenari che vengono riproposti stamattina e giusto per darvi un cenno nevicherà venerdì, potrebbe nevicare domenica e ancora martedì.
Giusto procedere per gradi. Anzitutto le avvisaglie del peggioramento si avranno stasera, quando in Liguria e sulle Alpi di ponente si verificheranno i primi fenomeni. Fenomeni che, considerate le temperature, saranno nevosi a bassissima quota. Le condizioni dovrebbero peggiorare anche nel nord della Toscana e sulla Sardegna occidentale.
Durante la notte estensione del maltempo su gran parte del Nord. Le nevicate, tra Piemonte, Lombardia e ovest Emilia, potrebbero scendere sin sul piano. La perturbazione produrrà i maggiori effetti domattina, quando tutta Italia sarà sotto nubi cupe e frequenti precipitazioni. Al Nordest nevicherà a bassissima quota, probabilmente sino ai 200/300 m. Nell’Appennino centro settentrionale la quota andrà dai 500 agli 800/1000 m, mentre al Sud cadrà oltre i 1200/1300 m. Dal pomeriggio i cieli cominceranno ad aprirsi un po’ dappertutto. Il Nordovest sarà la prima area peninsulare che godrà del miglioramento e la causa sarà riconducibile ai venti di foehn che spazzeranno zone alpine e pianure settentrionali.
Il miglioramento risulterà ancor più evidente al sabato. Un temporaneo rialzo della pressione condurrà a maggiori schiarite sul Settentrione, nelle altre regioni insisteranno un po’ di nuvole sparse – spesso medio alte – e difficilmente si avranno altri fenomeni. Salvo forse qualche pioggia qua e là sul Meridione.
Ma sarà un miglioramento temporaneo. Domenica potrebbe formarsi un’area di Bassa Pressione sul Tirreno e potrebbe determinare un severo peggioramento sul Nord e in Toscana. Attenzione, perché le basse temperature potrebbero determinare copiose nevicate a bassissima quota, probabilmente sino al piano tra Piemonte, Lombardia e sull’Emilia occidentale. E mentre al Nord dovrebbero prevalere correnti orientali – in rotazione da Nord sulla Liguria centro orientale – nelle restanti regioni si intensificherà un richiamo meridionale relativamente mite. Saliranno le temperature e segnaliamo possibili occasionali rovesci tra Sardegna, Lazio e Campania.
La nuova settimana potrebbe aprirsi con condizioni meteo migliori, ma anche in questo caso dovrebbe trattarsi dell’ennesimo intervallo in attesa di un’altra perturbazione. Perturbazione che giungerebbe martedì, investendo soprattutto il Centro Nord. E sulle regioni Settentrionali potrebbero verificarsi nuove importanti nevicate a bassa quota.