Negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare, giustamente, delle condizioni meteo climatiche eccezionali sull’Europa centro occidentale.
L’ondata di caldo (ci sarebbe da discutere circa l’esatto utilizzo del termine) è stata cruenta soprattutto in Francia laddove i picchi di caldo sono stati furiosi. Chi ci segue saprà, da tempo, che autorevoli centri previsionali europei paragonavano i picchi di calore attuali ai picchi di calore della tremenda stagione estiva del 2003. Un paragone che, dati alla mano ci sta tutto.
I colleghi hanno parlato dei record di caldo caduti in Germania, in Austria, in Repubblica Ceca e anche in Francia. E ora abbiamo realmente la prova che la massa d’aria è stata più cattiva di quella del 2003. La stazione meteorologica di Gallargues-le-Monteux, facente parte del dipartimento del Gard nella regione dell’Occitania (non distante da Montpellier), ha raggiunto l’incredibile temperatura massima di 45.8°C!
Sapete qual’era il record precedente? 44.1°C. Ma non stiamo parlando del record di giugno, stiamo parlando addirittura del record nazionale di temperatura massima! Qualcosa d’incredibile considerando che l’Estate è appena cominciata. Ovviamente si tratta di dati ufficiali, diffusi da Meteo France, quindi non ci stiamo inventando nulla.
La mappa che abbiamo allegato vi dà un’idea del caldo furioso che ha investito varie zone d’Europa. A Londra la colonnina di mercurio ha raggiunto quota 32°, Madrid ben 45°C, Parigi 38°C, stesso valore raggiunto a Berlino, mentre Bucarest si è “accontentata” di 36°C, mentre Roma e Varsavia fermavano la colonnina di mercurio a 34°C.
Ora, paragonare l’Estate 2019 all’Estate 2003 è prematuro. E’ un paragone che al momento non ci sta proprio. Certo, sono stati battuti dei record che persistevano da 16 anni ma quell’estate fu tremenda perché fu un’unica ondata di caldo. Iniziò a maggio e terminò a settembre – in alcuni casi addirittura a ottobre – proponendoci ben pochi break rinfrescanti.
Quel che preoccupa, piuttosto, è che al minimo accenno di fiammata africana registriamo temperature infernali. Non ci stupiremmo, quindi, se da qui a settembre si verificassero picchi di temperature altrettanto alti o addirittura superiori agli attuali. L’importante è che non durino più di qualche giorno, altrimenti sarebbero davvero dolori.