Abbiamo ascoltato, dalle varie fonti meteo nazionali, delle indubbie difficoltà nel prevedere il tempo in uno spazio temporale così lungo. L’atmosfera attualmente non si può collocare in una fase di “buona predicibilità”.
Devo concordare, questa volta con piacere e grande “audacia previsionale” la stesura, long range, fatta dal centro Epson.
L’elaborazione emessa, dall’ormai celeberrimo Col. Giuliacci, non fa una grinza.
Egli si è espresso, anche in maniera molto ardita, sulla prospettiva lungo termine, dettata da una rielaborazione matematica del modello fisico ricostruito e ristrutturato attraverso un processore “personale”.
In effetti, mentre altri elaboratori indicano soluzioni alquanto contrastanti, non è venuta meno la “forza” di un previsore, cioè quella di riuscire ad estrapolare, tramite funzioni d’ingresso, una prospettiva sul lungo raggio senza “spasmi previsonali”.
Tale “espressione”, viene ben rappresentata da modello in questione. Tale elaborazione, dopo una fase transitoria, mite e piovosa con correnti mediamente dai quadranti meridionali, sembra assumere nuovamente caratteri spiccatamente invernali.
Il passaggio tra la prima fase, mite, e la seconda di carattere più freddo non sarà “indolore” e vedrà la nostra Penisola, almeno sino a sabato/domenica p. v., interessata da correnti umide e temperate dal basso Mediterraneo.
Tutto ciò sembrerebbe confermarsi già agli inizi della settimana ventura, quando assorbito completamente il cut-off al largo delle coste iberiche, il nostro HP delle Azzorre tenterà una nuova pulsazione dinamica verso la Norvegia, convogliando aria più fredda, attraverso un’ampia saccatura del VP, verso la nostra Penisola. Aria di origini scandinave-polari.
La circolazione al suolo non si mostra assolutamente contrastante e disegna, dalla Russia europea, sino alla parte più sud occidentale del nostro Continente (Penisola iberica), uno sbarramento totale, nei bassi strati, alle correnti di natura non propriamente fredde.
Abbiamo spesso “sottaciuto” a questa probabile evoluzione, giudicando un modello più per le qualità termiche, mentre abbiamo completamente ignorato la “preponderante importanza” delle figure bariche.
Che sia esso un HP finnico o russo, non cambia nella sostanza, tuttavia questo “temuto” cut-off, ci darà un segnale ben più preciso e nel futuro sarà determinate circa l’andamento atmosferico nella prima decade del mese di dicembre.