Settembre, mese autunnale, di transizione, che può avviare un anticipo invernale. E’ accaduto nel passato, ed in questo approfondimento, vedremo che cosa è avvenuto.
Tra le ondate di freddo più precoci che si ricordino dal Dopoguerra da oggi, spicca quella di quarant’anni fa. Appena dopo metà settembre, un robusto anticiclone con fulcro sulle Isole Britanniche si innalzava fino a raggiungere la Groenlandia.
Questo permetteva, sul suo bordo occidentale, una discesa di un Polo Freddo di origine scandinava, diretto dalla Finlandia fino alla Svizzera, con isoterme addirittura di -30°C a 5520 metri di quota e 0°C a 1500 metri d’altezza.
Tutto questo freddo si riversò poi in parte verso l’Italia.
La cartina mostra le anomalie termiche all’altezza isobarica di 850 hPa misurate sull’Italia nel periodo fra il 18 ed il 21 settembre. Si evidenzia bene il potente nucleo freddo colpire l’Italia, in particolare il Nord e le regioni centrali che sperimentarono condizioni meteo da autunno inoltrato.
Le temperature piombarono sotto lo zero su Alpi ed Alto Appennino con neve arrivate fin sui 1000 metri.
Il 19 Settembre si registrarono temperature da record sia in montagna (-9°C sul P. Rosà, -4°C sulla Paganella, -5°C sul Monte Cimone), che in pianura sul Nord Italia (+2,0°C a Bolzano, +3°C ad Aviano e Ferrara, +4°C a Treviso e Piacenza, +5°C a Venezia).
L’ondata di freddo risparmiò solo l’estremo Sud e la Sicilia, zone che vennero persino interessate da flussi più caldi nord-africani con punte oltre i 30 gradi. Ma qui Settembre è sovente un mese estivo, con transizione verso l’inizio dell’Autunno.