Primavera d’estremi meteo, Estate che potrebbe essere non da meno. Caldo? Forse. Piogge, può darsi. Non siamo in possesso della sfera di cristallo, è bene ricordarlo, quindi quel che stiamo per proporvi rappresenta una proiezione sulla base delle prime emissioni dei modelli matematici stagionali. Per intenderci, non ci stiamo inventando nulla, anche perché la mappa allegata non l’abbiamo certo disegnata noi.
Una mappa che vuole essere la sintesi del trimestre giugno-luglio-agosto, dell’Estate insomma. Una mappa che evidenzia le possibili anomalie pluviometriche rispetto a una media di riferimento (nel qual caso 1999-2010). Per chi ancora non conoscesse il modello si tratta dell’americano CFSv2, elaborato da un’ente meteo climatico internazionale tra i più importanti: il NOAA.
E’ una mappa che si commenta da sola, facile difatti scorgere precipitazioni superiori alla media un po’ su tutte le nostre regioni (al pari della Penisola Iberica, dei vicini Balcani, dei settori meridionali francesi, dell’Austria e della Svizzera). Appena scavalcate le Alpi ecco che le anomalie diventerebbero opposte, ovvero precipitazioni inferiori alla media.
Cosa ne possiamo dedurre? Beh, sussistono varie ipotesi. La prima contempla instabilità, instabilità temporalesca che avrebbe modo di esplicarsi a seguito di forti contrasti termici (alternanza tra ondate di caldo e sbuffi d’aria fresca). La seconda, anche in virtù delle aree eventuale coinvolte dalle precipitazioni, contemplerebbe l’ingresso di correnti instabili provenienti dall’Oceano Atlantico. Chiaro che in quest’ultimo caso si eviterebbero periodi anticiclonici estremamente lunghi e magari caratterizzati dall’aria calda africana.
Non vi facciamo vedere la mappa delle temperature per il semplice motivo che si prospetterebbero temperature sostanzialmente in linea con la media di riferimento. Il ché starebbe a confermare eventuali incursioni atlantiche a spezzare il ritmo della bella stagione.
Prima di chiudere ci teniamo a sottolineare, ancora una volta, come si stia parlando di proiezioni passibili di ribaltoni, di veri e propri stravolgimenti. Vanno prese con le pinze, vanno interpretate per quello che sono, proiezioni appunto. Non consideratele previsioni, non lo sono. Pur trattandosi di strumenti estremamente scientifici, i modelli stagionali, su archi temporali così vasti possono fallire ed è bene tenerlo a mente.