Le cronache di questi giorni (non nel campo meteo) sono spesso focalizzate sull’epidemia del nuovo Coronavirus che sta imperversando da tempo. Ovviamente è un fatto grave e da prendere assolutamente sul serio, ma c’è – tra le tante conseguenze nefaste – una positiva: la Cina ha ridotto di molto il consumo di combustibili fossili, di fatto evitando migliaia di tonnellate di CO2, da gennaio a oggi.
Certo, chiunque avrebbe preferito che un tale calo fosse venuto per DECISIONI POLITICHE e non certamente per emergenze sanitarie: ricordiamo infatti che la Cina è il principale emettitore mondiale di gas serra, sia perché è il paese più popoloso al mondo, sia perché oramai il suo PIL è al vertice del pianeta stesso.
Le attività del paese di solito si fermano per una settimana attorno al Capodanno Cinese, festa popolare sentitissima in quei luoghi, ma quest’anno è andata diversamente. A prescindere dalle condizioni meteo (che in questo caso non c’entrano con l’epidemia), le attività sono ferme in diverse località del paese, tenendo di fatto immobili milioni e milioni di persone.
Ricordiamo che il calo delle emissioni, benché utile, non è un fatto da considerare positivamente, in quanto esse devono essere tagliate per cause etiche e non di emergenza sanitaria. Tale simile calo ci fu nel 2009, all’inizio della Grande Crisi, ma sempre per cause di forza maggiore e non per volere dei popoli.
Insomma, il nostro augurio è quello che si pianifichi un calo delle emissioni globali SENZA LA NECESSITÀ DI CAUSE ESTREME, ma semplicemente per il buon senso: c’è in gioco il futuro del pianeta e le conseguenze meteo climatiche potrebbero essere serie.