I meteo appassionati sono sempre più rassegnati da un inverno -a detta loro- mai iniziato. Come dar torto: finora gli amanti di gelo e neve hanno ricevuto davvero ben poco, anzi, sono state molte di più le delusioni che le gioie.
Cosa possiamo consigliare? Sconforto o trepidazione? Difficile dirlo: l’inverno 2020 sta diventando a tutti gli effetti uno dei più orribili che la storia ricordi, mentre anche le tendenze meteo a medio e lungo termine non danno segnali robusti di cambiamento.
La “maledizione” del vortice polare continua: impossibile dire con certezza se nei prossimi periodi di scompatterà e arriveranno le ondate di maltempo. Quel che è certo è che, SE arriveranno, faranno più danni che altro. Purtroppo la vegetazione, in precocissimo sviluppo, risentirebbe molto delle ondate di freddo tardive, più di altri anni.
Sia chiaro: le fasi meteo tardo-invernali in primavera ci sono sempre state e sicuramente ci sarà occasione di freddo anche in marzo (se non aprile…), ma quando un’avvezione fredda (o molto fredda) colpisce i nostri territori a metà primavera crea non pochi disagi.
È il caso dell’aprile 2017, con una delle ondate di freddo più intense degli ultimi decenni, venuta dopo un marzo caldissimo e secchissimo: ci furono estese gelate dopo la metà di aprile e i danni ai raccolti e alle piane furono notevoli.
E come non ricordare l’ondata di gelo del febbraio-marzo 2018, venuta dopo un mese di gennaio dal meteo mite e senza traccia di neve.
Vedremo cosa ci proporrà la primavera, ma sappiamo già che “recuperare” le delusioni del mancato inverno sarà davvero dura e qualora ci fosse non sarebbe indolore per la natura.
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