Maggio finisce qui, e non verrà ricordato per le condizioni meteo stabili e assolate. Sole e caldo si stanno facendo strada soltanto or ora che l’Estate incombe.
Viviamo un weekend piuttosto caldo in varie regioni d’Italia. Il sole fa capolino tra le nubi in molte regioni questa domenica. Ma ciò che sbalordisce è la facilità attraverso la quale stiamo passando da temperature inferiori alle medie stagionali ad anomalie di segno opposto. Pensate, in alcune regioni – quelle dove farà più caldo – i termometri registrano differenze anche di 10°C, ma si potrebbero raggiungere addirittura 15°C nelle località più coinvolte dall’ondata di caldo.
Per spiegarci meglio: fa più caldo rispetto a quanto dovrebbe succedere in questa parte dell’anno. Lo scrivono le medie climatiche, numeri e non impressioni o ricordi.
Ma c’è sempre qualcosa che non convince, qualcosa che sembra mettere a rischio la durata di una fase anticiclonica che potrebbe davvero far svoltare la stagione. Direte voi, meglio così, meglio che il caldo africano non piazzi tende sin da subito perché l’Estate è lunga e sarebbe difficile da sopportare.
Beh, chi spera in un cambiamento, o comunque in una pausa, forse troverà giovamento in quel che stiamo per scrivere.
Prima però di addentrarci in un trend previsionale è d’obbligo una premessa: “le Alta Pressioni provenienti dal nord Africa sono dure da scalzare”, quindi non dovremo stupirci che la durata verrà improvvisamente procrastinata. È successo in passato potrebbe succedere ancora. Le smentite dei centri meteo che emettono i modelli matematici dopo aver processato miliardi e miliardi i calcoli sono sempre dietro l’angolo. Questa è la scienza meteorologica.
Ma i modelli matematici di previsione, lo si scrive da giorni, lasciano intravedere interessantissimi scenari già nella prima settimana di giugno. Come detto avremo un’ondata di caldo a seguito di un affondo depressionario sulla Penisola Iberica, come detto dovremo monitorare questo affondo perché il Vortice di Bassa Pressione potrebbe creare un buco sull’Europa occidentale e da qui altri disturbi potrebbero farsi strada verso levante.
Non è un caso che i più autorevoli centri di calcolo matematici si stiano accordando, un giorno uno un giorno l’altro, nell’identificare l’ingresso d’aria fresca in quota a cavallo tra fine maggio e inizio giugno.
Le regioni più a rischio sarebbero le Settentrionali e in minima parte le Centrali, mentre al Sud e Isole potrebbe persistere l’Alta Pressione, ovvero qui l’Estate mediterranea ormai è iniziata, e così anche la stagione asciutta.
Ma l’eventuale inserimento d’aria fresca in quota potrebbe letteralmente far esplodere temporali violenti, grandinigeni, capaci di dar luogo a dei nubifragi improvvisi. Questo è già avvenuto nel pomeriggio di sabato in forma isolata, con forti temporali in Piemonte e tratti della Lombardia. Ma in maniera massiccia in Europa centrale e occidentale, dove ci sono stati temporali di inusuale potenza, con grandine devastante, trombe d’aria (vere), nubifragi.
Quando giunge aria fresca sopra quella calda, dai contrasti termici si possono innescare aree temporalesche con nubi “esplosivi”, che in poche decine di minuti possono scatenare super nubifragi.
Osservando ancor più in là nel tempo, taluni modelli matematici previsionali lasciano intravedere nuovi disturbi stavolta capaci di prender piede su gran parte delle nostre regioni. Ma qui ci stiamo già spingendo troppo in là nel tempo e ragionare ipoteticamente sappiamo quanto sia rischioso (e lo facciamo nelle analisi del trend stagionale prospettato da alcuni modelli matematici).