In estate il meteo caratterizzato da rimonte dell’anticiclone di matrice subtropicale può avere due caratteristiche differenti: l’origine di tale promontorio africano si differenzia in onda mobile e situazione di blocco ad omega.
Nel primo caso (molto comune fino a qualche decennio fa) il promontorio interessava le nostre regioni con maggiore rapidità: l’onda mobile, infatti, è un anticiclone che viene rapidamente sostituito da un fronte atlantico e, spesso e volentieri, la sua durata non è più di tre o quattro giorni.
ONDA MOBILE: anticiclone africano rapido (3-4 giorni), seguito solitamente da una fase di maltempo.
Questa configurazione meteo era molto presente nel secolo scorso, infatti è sbagliato dire che all’epoca non esisteva praticamente mai l’anticiclone africano sul nostro paese: è una figura barica che ha fatto sempre parte del clima nostrano, ma in maniera più rapida e passeggera.
Nel secondo caso, ovvero la situazione di blocco ad omega (quella di gran lunga più presente nelle estati degli anni 2000), anticiclone subtropicale molti giorni sul nostro paese e pertanto le ondate di calore sono sempre più lunghe, intense ed estese.
BLOCCO AD OMEGA: ondata di calore lunga (o molto lunga), superiore a 7 giorni, con picchi estremi di 20-25 giorni.
Sia chiaro, anche un secolo fa esisteva la configurazione meteo del blocco ad omega, ma poteva capitare saltuariamente, una o due volte l’anno oppure non capitare del tutto, mentre in anni recenti non solo è capitata con grande frequenza in estate, ma talvolta anche in stagioni dove è assolutamente inusuale, come ad esempio lo scorso febbraio 2019.
Questo cambiamento del meteo è dovuto a una variazione di dinamica atmosfera terrestre, non è principalmente imputabile riscaldamento globale, ma quest’ultimo – indirettamente – gioca a favore di formazioni di alta pressione estese e persistenti: più fa caldo nel globo e più, quando si forma un blocco ad omega, fa caldo anche nel nostro paese.