Tra i numerosi temi meteo di questo periodo, domina la Groenlandia dove si sta verificando uno scioglimento di massa dei ghiacci. La Groenlandia nel suo interno presenta un enorme ghiacciaio che ha uno spessore stimato di circa 3 km.
Il fenomeno appare correlato al riscaldamento globale, ma è la causa è sicuramente da attribuire alla caldissima estate 2019, con temperature anche 20° centigradi sopra la media.
Ma non solo, i fumi di incendi immensi, che sconvolgono l’habitat della Siberia, hanno raggiunto il Nord America e la Groenlandia, e potrebbero ricoprire di un velo grigio i ghiacciai che diventerebbero più vulnerabili al sole insolitamente caldo di questa Estate.
Il riversamento nell’Oceano Atlantico settentrionale di una quantità impressionante di acqua dolce potrebbe minare la sopravvivenza della Corrente del Golfo, la quale mitiga il clima delle coste europee d’Inverno. Questa corrente marina, che fa parte di un sistema globale di altre correnti termo-regolatrici oceaniche, genera un clima invernale molto più mite rispetto a come potrebbe essere se la Corrente del Golfo dovesse sparire.
Rammentiamo che alla stessa latitudine di Londra, nel Nord America ci sono il Canada ed il Labrador, in Asia le sconfinate pianure siberiane. Alla stessa latitudine di Napoli, in Corea gli inverni sono gelidi.
La Corrente del Golfo in epoche remote si attenuò più volte, influenzando il clima europeo invernale che divenne molto più freddo rispetto a quello attuale. Secondo gli scienziati, l’evento si è realizzato in pochi mesi.
Tutti gli studi sulla Corrente del Golfo hanno sempre posto enorme attenzione al flusso d’acqua dolce proveniente dai ghiacciai della Groenlandia.
Studi e pubblicazioni riportano gli effetti di un evento drammatico simile allo scioglimento dei ghiacciai groenlandesi quando il le acque del lago Agassiz (presente sino a circa 15.000/8.000 anni fa nel Nord America) si riversarono nell’Oceano Atlantico.
Il fenomeno fu causa dell’interruzione della Corrente del Golfo, che innescò una fase molto fredda in Europa, con temperature più basse di quelle che si ebbero nella Piccola Era Glaciale (questa conclusasi circa 120/150 anni fa).
Lo scioglimento rapidissimo dei ghiacciai groenlandesi è del tutto inatteso. Infatti, le proiezioni simulavano eventi come quelli in atto tra circa trent’anni. Un’altra gravissima conferma degli effetti del cambiamento climatico è stata recentemente pubblicata dalla più prestigiosa rivista scientifica mondiale, Nature, dove viene presentata una ricerca che evidenzia come lo scioglimento dei ghiacciai dell’Alaska stia avvenendo ben 100 volte più velocemente rispetto alle previsioni.
In questa sede intendiamo essere neutrali riguardo le cause di questi cambiamenti del clima, fatto sta che sono confermati da dati scientifici validati, e non ipotesi o previsioni.
CONSEGUENZE: come evidenziato ripetutamente, il rapido scioglimento dei ghiacciai groenlandesi produrrebbe un’attenuazione della Corrente del Golfo, con il rischio di avere in Europa inverni più freddi rispetto a quelli attuali, quindi con neve e gelo frequenti anche laddove ora gli inverni sono miti.
Le Estati, invece, a causa dei cambiamenti climatici resterebbero caldissime, tenuto conto che le proiezioni prospettano un aumento della temperatura per effetto di più marcate ondate di calore dal Sahara.
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