Non è stata una stagione dal meteo particolarmente nevoso per le Alpi: a dire il vero, dopo le vagonate di neve di novembre e dicembre, le nevicate si sono letteralmente interrotte per il versante sud-alpino da fine dicembre fino al fine inverno. Mentre i rilievi di confine hanno ricevuto nevicate da sfondamento e da fronte freddo, le montagne nostrane hanno spesso e volentieri avuto un meteo favonico, asciutto e decisamente poco propenso ad accumuli di neve.
Tantissima neve sulle Alpi, soprattutto quelle centrali, a più riprese.
Adesso finalmente la musica cambia, infatti le correnti si disporranno da sud e pertanto ci saranno occasioni di nevicate abbondanti per tutti i nostri rilievi alpini. Tante la massa d’aria piuttosto fredda, è possibile che la quota neve sia anche sotto i 1000 metri, ma non escludiamo quote da fondovalle qualora ci fosse un rovesci intensi e si venisse a creare il fenomeno dello stau da diga fredda (cold air damming): tale fenomenologia meteo, tramite una complessa spiegazione fisica che non stiamo a esplicare, fa scendere localmente la quota neve anche di 5-600 metri al di sotto di ciò che ci si aspetta, pertanto se si attiverà ci potranno essere dei rovesci nevosi fino nei fondovalle, esattamente come è successo a Domodossola e nel cuneese a novembre, dove è nevicato due volte ad una quota molto inferiore rispetto a ciò che vedeva il modello.
Attenzione però che questa fenomenologia meteo è tipica dei fondovalle, quindi sicuramente non nevicherà in Pianura Padana, ma localmente in tali configurazioni geografiche alpine.
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