A volte, quando si leggono previsioni meteo, ci si dimentica quanto sia difficile occuparsi della materia. Fin tanto che si effettuano previsioni a 2-3 giorni ok – nonostante anche in questo caso si possano effettuare errori madornali – ma quando ci si addentra nei meandri del lungo termine le figuracce sono sempre in agguato.
Figuracce in Italia, non certo all’estero! Qui da noi la cultura meteo dovrebbe fare non uno, migliaia di passi avanti. In Italia si è sempre pronti a puntare il dito contro tutto e tutti, perdendo il lume della ragione per motivi che definire futili è il minimo che si possa fare.
Si è pronti a prendersela con questo o quel meteorologo, perché non è stato in grado di prevedere pioggia, sole, freddo, caldo, neve, grandine da qui a 2 settimane. Ma stiamo scherzando? Sapete che nel nord America le trasmissioni meteo sono spesso incentrate sulle tendenze a lungo termine? Non perché si vada alla ricerca del sensazionalismo, non ne hanno bisogno, ma perché cercano di spiegare ai “comuni mortali” dinamiche altrimenti incomprensibili.
Non hanno alcun disclaimer, come molti vorrebbero, semplicemente trattano l’argomento in maniera scientifica consci che l’errore ci sta. Anche grossolano. Non crediate che tecnologicamente siano più avanzati del vecchio continente, difatti in Europa abbiamo uno tra i più autorevoli centri di calcolo internazionali (che tra l’altro ha scelto l’Italia per installare una propria sede).
Semplicemente si è più comprensivi, semplicemente si capisce che una previsione a lungo termine va intesa come proiezione. Non come la bibbia. Altra falsa credenza: qui si estremizza là no. Se avremo occasione, da qui in avanti, di mostrarvi qualche titolo di autorevoli siti web vi renderete conto che anche al di là dell’Atlantico non si scherza. C’è chi usa titoloni, magari non per catturare lettori, ma state tranquilli: li usano anche là.
Quindi, la prossima volta che vi capiterà di leggere tendenze a lungo termine scritte non come pagliacciate ma affrontate seriamente pensateci prima di criticare. Il nostro lavoro non è per nulla semplice e quando poi abbiamo ragione non c’è nessuno – di chi prima criticava – a dirti “ebbene sì, avevate ragione”.