Risale a ben 22 anni fa una delle più rilevanti irruzioni russo-siberiane mai avvenute negli ultimi decenni, in prossimità del Natale. I rigidi venti delle steppe invasero prima l’Europa Centro-Orientale a Natale con l’Italia che venne raggiunta da una depressione dalla Spagna.
Fu proprio questo vortice a favorire il richiamo gelido, in moto retrogrado lungo il bordo orientale dell’anticiclone russo-scandinavo in successivo spostamento sul cuore dell’Europa. Una dinamica davvero da manuale, con il grande freddo che andò a tracimare in grande stile sull’Italia nel corso del 26 dicembre.
Il gelo si propagò poi a tutta l’Italia il giorno 27 dicembre. Trattandosi di aria così gelida continentale, quindi rigida nei bassi strati, le temperature piombarono sottozero su molte zone della Penisola dando luogo a giorni di ghiaccio anche con il sole, mentre la neve si spinse fin sulle coste tra Medio Adriatico e Sud.
Successivamente, il deposito del grande freddo nei bassi strati favorì la neve al sopraggiungere di una perturbazione atlantica, con la neve fino in pianura al Nord e sulla Toscana. Una successiva perturbazione portò la neve della notte di Capodanno in Val Padana, ma fiocchi abbondanti interessarono anche Genova.
Fa sensazione ripercorrere le tappe di quanto accaduto, in quanto questo tipo di dinamiche così gelide sono divenute sempre più rare, mentre erano ben più frequenti tali episodi tra gli anni ’50 ed ’80 dello scorso secolo.