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Mediterraneo in fermento: nuovi furiosi temporali in approccio da ovest

di Mauro Meloni
15 Set 2009 - 18:57
in Senza categoria
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Bombe temporalesche in azione sul Mediterraneo, in graduale progressione verso est. Nell'immagine satellitare i principali sistemi temporaleschi sono esaltati dalla colorazione celeste. Si può clickare sull'immagine per apprezzare la versione ingrandita. Rielaborazione grafica a cura della Redazione Meteo Giornale.
Non c’è pace per la nostra Penisola, ormai l’autunno sembra spingere con decisione sull’acceleratore. Un nuovo contributo temporalesco è infatti alle porte del nostro Paese, nell’ambito di una configurazione barica assai favorevole per quelle zone dell’Italia centro-settentrionale ben esposte agli eventi piovosi accompagnati da un flusso di correnti marcatamente meridionale.

Il vortice freddo in quota, ieri nei pressi delle zone alpine nord-occidentali (per questo motivo si sono avute nevicate a quote insolitamente basse per il periodo), sta scivolando con moto retrogrado verso ovest-sud/ovest, tanto che al momento si trova centrato in vicinanza della catena montuosa dei Pirenei. Ricordiamo che questo innaturale spostamento del minimo di pressione verso occidente è forzato dalla presenza di un forte anticiclone in corrispondenza delle Isole Britanniche e del Baltico. In pratica, l’area di bassa pressione (ormai chiusa in evoluzione a cut-off) è per così dire costretta a scorrere sul bordo meridionale di questo anticiclone d’alte latitudini, il quale peraltro contribuisce al confinamento del flusso atlantico al largo dell’Europa.

Quest’andamento barico sta pilotando masse d’aria fredde in quota sulle zone più occidentali del Mar Mediterraneo e ciò ha innescato una forte reazione temporalesca per il contrasto con le masse d’aria pre-esistenti e con le stesse acque del Mare Nostrum, ancora assai calde in superficie. Un minimo barico al suolo si sta così approfondendo tra le Baleari e la Sardegna, supportando ancor più l’accentuazione degli ammassi temporaleschi.

Un sistema convettivo, probabilmente a mesoscala, si è generato al largo della Sardegna occidentale fin dalle prime ore di questa mattina e nel corso del pomeriggio odierno non si è ancora esaurita la sua azione (cosiddetto sistema autorigenerante), arrivando a raggiungere nella sua spinta espansiva le zone occidentali dell’Isola, specie l’area del sassarese ove sono in corso diffuse precipitazioni. Questo minimo ciclonico sta contribuendo ad un richiamo sciroccale verso l’Isola stessa ed il Mar Tirreno, preparando così ulteriormente il terreno alla progressione verso nord/est di queste celle temporalesche e di quelle che si genereranno.

Ricordiamo che il flusso tiepido e molto umido nord-africano regala ulteriore energia convettiva in una situazione già esplosiva, pertanto nelle prossime ore assisteremo ad un ulteriore peggioramento in Sardegna, ove già sono in azione altre celle temporalesche. Altri temporali tendono a risalire dalla Tunisia e si accendono persino sul Tirreno Centrale, a conferma della nuova forte recrudescenza delle masse d’aria instabili. Il tempo è comunque in rapido peggioramento su diverse zone del Nord, con piovaschi a carattere sparso

I nuclei temporaleschi più consistenti tenderanno poi rapidamente, nel corso della notte, a dirigersi verso la Liguria, l’Alto Lazio e la Toscana, un po’ come avvenuto col recentissimo transito perturbato. Vedremo poi domani quale sarà stato l’esatto andamento di questa incursione perturbata e se avrà rispettato le previsioni. Il Sud inizialmente dovrebbe essere risparmiato, ma i temporali giungeranno con una certa entità anche in queste zone. Per il momento sulle regioni meridionali spicca la risalita di correnti calde nord-africane, che hanno portato i termometri a raggiungere punte di 30-31 gradi, con presenza d’ampie schiarite. Notevole la differenza rispetto alle zone del Nord Italia, anche di pianura, ove le temperature diurne hanno stentato a raggiungere persino i 20 gradi.

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