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Mediterraneo caldera termica, parola di scienziato, ma forse no…

di Andrea Meloni
07 Gen 2007 - 09:22
in Senza categoria
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Allarme eventi atmosferici estremi, simbolo disegnato dal NOAA.
Il rapporto della direzione ambiente dalla Commissione europea riportato in prima pagina dal quotidiano britannico Financial Times, è allarmante: il clima tenderà a scaldarsi e nelle regioni del Mar Mediterraneo si potrà avere un crollo delle attività economiche legate al turismo.

La temperatura tenderà a salire di circa 3°C entro il 2070 con una conseguente variazione dei regimi climatici a cui siamo abituati, che hanno favorito nel Mar Mediterraneo le tipiche colture e lo stabilirsi di floridissime attività turistiche.

Quando descritto dal rapporto che sarà pubblicato integralmente nelle prossime settimane dalla Commissione europea, non è notizia nuova.

Nell’estate 2004, una ricerca di grosse Compagnie Multinazionali aveva fissato in pochi decenni lo sfruttamento turistico delle coste mediterranee, di Alpi e soprattutto Appennino, con la scomparsa della neve nelle attuali località sciistiche.

Esagerate, frequenti e prolungate ondate di calore, paragonabili a quelle avute nell’estate 2003, avrebbero allontanato milioni di presenze dalle nostre coste, a vantaggio del fiorire di attività balneari nello Stretto della Manica ed il Mare del Nord.

L’innalzamento di 500 metri della quota neve invernale sulle Alpi, spingerebbe flussi turistici sui monti della Norvegia, dove si avrebbe un aumento delle nevicate.

In tutte le regioni mediterranee si avrebbero ricorrenti siccità che comprometterebbero parte dei raccolti, indurrebbero le popolazioni ad una modifica delle abitudini nell’uso dell’acqua.

Numerosi ghiacciai arretrerebbero, altri scomparirebbero.

Anche il National Center for Atmospheric Research era giunto a simili scoperte, così anche decine e decine di altri studi.

Va detto che vi sono anche rapporti, tra cui uno diffuso dal Pentagono nel 2003, che sollevano altre conseguenze dovute al riscaldamento.

Tra il 2010 ed il 2020, la Thermohaline Circulation (Corrente acque profonde che attraversa gli Oceani del Pianeta) potrebbe collassate a causa della diminuzione di salinità derivante dallo scioglimento di parte dei ghiacciai. Si attenuerebbe la Corrente del Golfo, in tutto il Pianeta si potrebbe verificare un abbassamento della temperatura.

Erano gli anni ’60 quando si narrava che eravamo in una fase di raffreddamento del Clima che sarebbe durato una decina d’anni. Vari scienziati ipotizzarono che ci sarebbero state in un futuro non lontano trend verso la Glaciazione.

Oggi il contesto è ben differente, ed ormai sempre più di frequente si discute delle bizzarrie climatiche, dell’aumento di fenomeni atmosferici estremi. Ieri New York ha avuto quasi 18°C oltre la media, evento che la dice lunga sul caldo non isolato di questo inverno. Ma è solo uno degli esempi fra mille.

Eppure ci sono alcuni luoghi dove le bizzarrie climatiche hanno portato freddo insolito, come il Medio Oriente, l’Arabia, il nord dell’India.

Che sia o no l’uomo con le sue attività spregiudicate ad influenzare i cambiamenti del clima, ad incrementare le normali fluttuazioni climatiche, o la natura da sola a destabilizzare i progetti di assestamento della nostra Civiltà, la tecnologia e la scienza dovrebbero intervenire in accordo con tutti i Paesi del Pianeta per risolvere la minaccia Clima.

Ma sarà difficile ottenere un simile accordo: i Paesi che oggi hanno un clima rigido, si avvantaggeranno moltissimo dell’aumento della temperatura, ed ottenere una simile rinuncia non sarà facile.

Serve buon senso da parte di tutti, ad iniziare dalle maggiori organizzazioni planetarie, in quanto i primi a pagare un alto prezzo in vite umane saranno i Paesi poveri, quelli che anche oggi soffrono.

Eppure quando 3000/4000 anni fa il clima era diverso, in regioni oggi desertiche, si erano sviluppate le maggiori Civiltà: Egizi, Assiri, Babilonesi, Ittiti.

Ma l’uomo può cambiare davvero il clima? Negli anni della Guerra Fredda c’erano molti progetti pronti per destabilizzare l’avversario inducendo cambiamenti sul Clima.

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