Gli albori della primavera meteorologica mostrano connotati tipici del periodo di transizione che segna solitamente il passaggio tra una stagione e la successiva. L’Europa Centro occidentale séguita ad essere interessata da masse d’aria assai fredda, mentre la nostra Penisola vive alterne vicende, seppure in un contesto che di primaverile ha ancora ben poco.
L’evoluzione generale
Assistiamo in questi giorni ad un’estrema attività del Vortice Polare, in grado di spingersi verso l’Europa centrale pilotando masse d’aria fredda, provenienti direttamente dall’Artico Europeo. Una configurazione che porta neve in molte zone del continente, ma che, in qualche modo, segna il percorso che progressivamente porterà all’avvento della primavera. Quella vera.
Il lungo termine mostra scenari dinamici, segnati da ampie ondulazioni delle correnti d’aria d’alta quota. Onde che portano anse depressionarie e promotori stabilizzanti. Un tema che pare voglia proporsi con costanza anche dopo la prima decade del mese di marzo, allorquando, dopo una fase instabile, si potrà, probabilmente, osservare un miglioramento delle condizioni meteorologiche.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Bene, quel che si può evincere osservando con attenzione il movimento delle varie figure bariche sullo scacchiere europeo, è un prolungamento della fase perturbata, seppure meno fredda, su buona parte dell’Europa Centrale per il periodo compreso tra il 10 ed il 14 marzo.
Condizioni che potranno influire più o meno direttamente il nostro Stivale, laddove verrà a mancare una figura in grado di determinare un miglioramento duraturo delle condizioni meteorologiche. Tuttavia, a fine periodo, si osserva una certa tendenza dell’alta pressione delle Azzorre a spingersi decisamente in direzione della Penisola Iberica e dell’Europa Centrale.
Il che significa un progressivo miglioramento sul bacino Centro occidentale del Mediterraneo, ad iniziare dai settori occidentali della nostra Penisola. Probabile pertanto attendersi che il primo vero assaggio primaverile possa interessare le regioni del Nordovest ed i settori tirrenici, mentre tutto il lato Adriatico potrebbe risentire di una circolazione depressionaria leggermente più fredda ed instabile ancora presente sull’Europa dell’Est.
In conclusione
A conferma di quanto si và dicendo da giorni, l’editoriale proposto oggi rende evidente una tendenza alla dinamicità atmosferica. Fasi instabili che andranno ad alternarsi ad altre stabili, senza peraltro che entrambe possano mostrare dominanza sull’antagonista.