Sono uscite le elaborazioni del CNR sul passato mese di Marzo 2008, che si è presentato piuttosto mite sulla nostra Penisola, +0,93°C rispetto alla norma.
Si tratta del 31° mese di Marzo nella classifica dei più caldi dal 1800 ad oggi, restando record quello del 2001, caratterizzato da un’anomalia complessiva di +3,48°C.
In particolare, più caldi della norma (rispetto alla media 1961-90), sono risultati il settore nord ovest e la Lombardia, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia orientale e Sardegna meridionale, con anomalia termica compresa tra +1,0° e +1,5°C, mentre il resto d’Italia ha avuto un’anomalia termica tra +0,5° e +0,8°C, piuttosto contenuta.
Anomalia termica che è stata più accentuata con le temperature massime che non con le minime notturne.
Riguardo alle precipitazioni, sono rimasti al di sotto della norma solo Piemonte, Liguria e Lombardia, dove è piovuto circa la metà della norma mensile, così come sulla Sardegna sud occidentale.
Invece sul resto della Penisola le precipitazioni sono state abbondanti, più elevate della norma in particolare sul settore Adriatico, sulla Sicilia orientale, sull’Italia Centrale.
Il dato della Campania può essere parzialmente errato causa il malfunzionamento della stazione di Capodichino.
In complesso, il mese ha presentato dunque un’anomalia pluviometrica di +46% rispetto al normale, a livello nazionale, piazzandosi al 34° posto tra i mesi di Marzo più piovosi, dal 1800 ad oggi.
Il più piovoso resta quello del 1928, quando le precipitazioni superarono del 104% la norma mensile.
Dunque, un accenno ad un recupero notevole del deficit pluviometrico accumulatosi in Italia nei mesi precedenti, con la speranza che continui una stagione primaverile piuttosto piovosa.
Attualmente, infatti, il deficit pluviometrico nazionale, per i primi tre mesi del 2008, è solamente dell’8%.
L’ISAC riassume i dati provenienti da un gran numero di stazioni di misurazione italiane, di vari istituti (ed anche dall’Aeronautica Italiana).
Tuttavia la ricostruzione di temperatura e pluviometria per gli anni anteriori al Dopoguerra, e addirittura per l’800, viene effettuata tramite calcoli matematici e metodi di interpolazione tra le stazioni di misura un tempo esistenti.