Maltempo invernale:
atteso, previsto, il maltempo è tornato in auge e il quadro termico ha risentito dell’aria gelida russa affluita sul continente europeo. Il profilo termico ha risentito della maturità stagionale, nel senso che non su tutte le regioni ha fatto freddo. Sud e Sicilia, sino a ieri, risentivano del richiamo caldo-umido proveniente dal nord Africa. Centro nord e Sardegna, al contrario, si sono trovate all’interno del ramo freddo dell’ampia depressione scavatasi sui mari di ponente.
Traiettoria inusuale:
quel che è accaduto, a livello configurativo, può considerarsi inusuale. Statisticamente le incursioni gelide russe interessano più agevolmente le regioni adriatiche, non trovando ostacoli orografici di rilievo. Stavolta, invece, lo scenario barico ha determinato uno scivolamento dell’irruzione ben più a nord. Dopo aver invaso l’Europa centrale, incontrando le Alpi, si è mossa verso la Francia e lo scontro con le correnti temperate atlantiche ha generato un’ampia struttura ciclonica. Quest’ultima è sfociata nel Mediterraneo dalla Valle del Rodano, scavando un minimo di pressione tra il Mar Ligure e la Corsica. Un target osservato diverse volte negli ultimi anni, mentre in passato rappresentava una soluzione ben più rara.
Ampia goccia fredda:
considerando la lontananza di figure anticicloniche in grado di risolvere la crisi ciclonica, nei prossimi giorni si isolerà un’ampia zona depressionaria a cavallo tra l’Italia e la Penisola Iberica. Quella che in gergo definiamo “goccia fredda” continuerà ad apportare condizioni d’instabilità e un profilo termico leggermente inferiore alla norma. Ecco quindi che le precipitazioni assumeranno carattere nevoso a quote relativamente basse.
Marzo è alle porte:
ricordiamo che dal punto di vista meteorologico la primavera comincerà venerdì, ovvero il primo marzo. Astronomicamente, al contrario, avremo a che fare con le ultime 3 settimane invernali. I periodi di transizione sono sovente caratterizzati da imponenti contrasti termici, che trovano nel passaggio due stagioni la loro massima espressione. E nei modelli si scorge l’estrema dinamicità tipica del cambio.
Come inizierà marzo?:
Si prospetta l’ingresso di una perturbazione da ovest, che dovrebbe produrre degli effetti soprattutto al sud e nelle isole maggiori. Quel che preme sottolineare è la persistenza di un’area anticiclonica sul Regno Unito, sul cui bordo orientale scivolerà una possente irruzione gelida. Alcune corse modellistiche indicano un parziale interessamento delle regioni adriatiche e del sud sul finire della prossima settimana, ma molto dipenderà dall’incremento più o meno vigoroso dell’attività ciclonica atlantica.
Scambi meridiani:
quel che emerge, chiaramente, è la tendenza al massiccio movimento in senso meridiano di masse d’aria contrapposte. Da un lato l’Anticiclone Africano e le prime sortite “calde”, dall’altro le irruzioni gelide determinate dal graduale esaurimento del Vortice Polare. Difficile dire quale sarà l’evoluzione, al momento non possiamo escludere un’alternanza tra le due soluzioni nella prima metà di marzo.
Focus: evoluzione sino al 10 marzo 2013
Le prossime 72 ore saranno contrassegnate da condizioni di tempo estremamente variabile, localmente instabile specie al sud, nelle isole maggiori e al settentrione. La quota neve, complice una lenta risalita termica, si alzerà attestandosi mediamente oltre gli 800/1000 metri. Non escludiamo sconfinamenti a quote inferiori su Alpi e Prealpi. Venerdì dovrebbe giungere un’altra perturbazione da ovest, che causerà un severo peggioramento a cominciare dalla Sardegna e in successiva rapida espansione verso la Sicilia e le regioni meridionali. Al centro nord, invece, sembra potersi affermare temporaneamente una propaggine anticiclonica che riporterebbe bel tempo, qualche nebbia e locali gelate notturne.
L’incremento dell’attività ciclonica atlantica, all’altezza della Penisola Iberica, potrebbe condurre un promontorio anticiclonico nord africano in seno alla parte meridionale del nostro Paese. Si tratterebbe, lo dicemmo anche nel corso del precedente editoriale, di un richiamo pre-frontale in attesa dell’ingresso perturbato da ovest. Perturbazione che riporterebbe condizioni di maltempo un po’ ovunque, ma in un quadro termico più idoneo agli esordi di marzo.
Evoluzione sino al 15 marzo 2013
A cavallo tra la prima decade e la metà di marzo non è da escludere la possibilità che un’irruzione molto fredda da nord possa nuovamente interessarci, dando vita al più classico “colpo di coda” invernale.
In conclusione.
Quel che emerge dalla nostra analisi è un quadro meteorologico votato all’instabilità, propizio per altre ingenti precipitazioni.