Fiammata Azzorriana:
dopo aver stazionato sull’Europa occidentale, l’Alta delle Azzorre si sta spostando verso est e fin da domani invaderà l’Italia favorendo condizioni di forte stabilità atmosferica. La struttura anticiclonica porterà con sé aria temperata che farà schizzare verso l’alto la colonnina di mercurio. Le massime potranno raggiungere punte di 22-23 gradi su molte delle nostre città.
Le peculiarità primaverili:
la stagione inizierà, sotto l’aspetto meteorologico, il primo giorno di Marzo. Marzo che, è risaputo, rappresenta in tutto e per tutto l’estrema dinamicità della fase transitoria stagionale. Si possono verificare impennate termiche improvvise, ma possono manifestarsi colpi di coda invernali talmente consistenti da far impallidire talvolta gli accadimenti di mesi prettamente invernali come Gennaio e Febbraio. Non c’è da stupirsi, quindi, se nei prossimi giorni dovremo sopportare sbalzi termici anche di 10-15 gradi.
Altalena termica:
quanto detto non fa altro che confermare l’impronta “pazzerella” marzolina. Il mese comincerà con valori superiori alla norma anche di 7-8 gradi, ma nell’arco di qualche giorno dovremo rispolverare i giubbini pesanti e metter via le maniche di camicia. La diminuzione delle temperature sarà repentina e sostanziosa, tant’è che su alcune delle nostre regioni si potrebbero registrare valori di alcuni gradi inferiori alla norma stagionale.
Dinamiche invernali:
il cambio circolatorio verrà innescato da una ridistribuzione delle principali figure bariche sullo scacchiere continentale. L’Alta delle Azzorre, oltre a posizionarsi nel cuore del Mediterraneo, si spingerà verso nord ove subirà una rottura con conseguente isolamento di una cella altopressoria nella Penisola Scandinava. Nel frattempo avverrà una bilobazione del Vortice Polare che porterà uno dei due lobi sul comparto Euro-Asiatico. Aria gelida di estrazione Artico-Continentale si porterà verso l’Europa centro orientale, ove aggancerà una struttura ciclonica proveniente dal nord Atlantico e derivante dal lobo canadese del Vortice Polare.
I risvolti in Italia:
sulle nostre regioni assisteremo ad un sostanziale peggioramento delle condizioni meteo. Le ultime proiezioni modellistiche indicano un ingresso occidentale dell’asse di saccatura, il ché tradotto in parole semplici significa un maggiore coinvolgimento delle regioni Centro Settentrionali. La buona notizia, quindi, è il ritorno delle piogge e delle nevicate rispettivamente su pianure e montagne del Nord Italia. Successivamente, con l’ingresso dell’area ciclonica nel Mediterraneo, il brutto tempo dovrebbe estendersi verso sud e contemporaneamente inizierebbe ad affluire aria ben più fredda con conseguente forte abbassamento delle temperature. Non è da escludere, al momento, il ritorno della neve a quote localmente collinari.
Focus: evoluzione sino al 13 marzo 2012
I prossimi 3-4 giorni proporranno condizioni di tempo stabile e mite su tutte le nostre regioni. Non sempre splenderà il sole, perché nei bassi strati andrà ad accumularsi dell’umidità che causerà la comparsa di nebbie e nubi basse su molte aree costiere, pianeggianti e vallive del Centro Nord. I primi cenni di cambiamento li avremo tra sabato e soprattutto domenica, quando oltre alle nubi arriveranno i primi fenomeni.
Da lunedì dovrebbe aprirsi una fase di maltempo piuttosto sostanziosa, che come detto dovrebbe garantire precipitazioni diffuse e consistenti un po’ su tutte le nostre regioni. Maltempo che sarà accompagnato da una diminuzione delle temperature tale da indurre la caduta di neve a bassa quota sui rilievi del Centro Nord. Non si escludono nevicate localmente a quote collinari.
Evoluzione sino al 18 marzo 2012
C’è da capire se il peggioramento rappresenterà un punto di svolta verso una fase decisamente dinamica e talvolta perturbata, oppure se l’Alta delle Azzorre – come appare in alcune proiezioni modellistiche – andrà ancora una volta a posizionarsi sull’Europa occidentale inibendo ulteriori impulsi perturbati verso le nostre regioni.
In conclusione.
Al momento è bene soffermarsi entro un range temporale di 120-144 ore, spingersi oltre significa incorrere in maggiori possibilità d’errore anche perché – come detto – la configurazione barica è piuttosto ingarbugliata. Non è da escludere, peraltro, che l’aria fredda proveniente da est riesca a penetrare maggiormente sulle nostre regioni determinando una fiammata invernale degna delle migliori chiusure stagionali.