Se limitassimo l’osservazione ai confini nazionali, potremmo asserire che la settimana è cominciata similmente alla scorsa. Un’altra perturbazione atlantica sta attraversando l’Italia, causando condizioni di instabilità nelle regioni Centro Meridionali.
Se dovessimo guardarci attorno, o magari dare un’occhiata ai Modelli, capiremmo che a livello Europeo è cambiato qualcosa. E’ apparsa una figura che solitamente è sinonimo di gelo: l’Anticiclone Russo Siberiano. Nei giorni scorsi, mentre da noi pioveva, tra Russia e Scandinavia faceva un freddo cane! Erano i primi effetti dell’espansione anticiclonica ed ora sta provando ad estendersi verso ovest.
Affinché l’aria gelida fluisca sull’Italia è necessario si verifichino determinate condizioni. Una di quelle è la formazione di un blocco anticiclonico, tale da inibire la circolazione atlantica. Beh, quel blocco ci sarà. Invaderà l’Europa occidentale ma una sua propaggine proverà a portarsi in Italia deviando l’irruzione sulla Grecia.
Con simili configurazioni le regioni Adriatiche e il Sud Italia risultano maggiormente esposte agli effetti dell’irruzione. Difatti, fin da domani, le temperature registreranno un calo e l’apice del freddo si registrerà tra mercoledì e giovedì. Giungeranno nubi? Un po’. Tuttavia, stante gli ultimi aggiornamenti, non dovrebbero essere annuvolamenti minacciosi al punto tale da determinare precipitazioni. Più che altro si alterneranno momenti di sole a parziali innocui addensamenti.
Nelle restanti regioni ci sarà il sole. Farà freddo, soprattutto di notte. Torneranno le gelate, soprattutto nelle valli e nelle aree pianeggianti. Giovedì, però, nelle regioni occidentali si insinueranno spifferi d’aria umida e le temperature – le massime in particolare – saliranno un po’. Giungeranno anche un po’ di nubi, ma le precipitazioni dovrebbero limitarsi alle aree alpine confinali e probabilmente alla Liguria orientale.
Facciamo un passo indietro. Parliamo di domani, martedì. Mentre al Centro Nord si alterneranno spazi di sole e un po’ di nubi qua e là, tra le Isole e la Calabria transiterà una massa d’aria instabile. Pioverà e si verificheranno delle nevicate. Neve che sui rilievi insulari cadrà tra i 1000 e i 1200 m, mentre sulle montagne calabre potrebbe scendere a quote collinari. La differenza di quota è imputabile ai primi effetti dell’aria fredda, in scivolamento lungo l’Adriatico.
Volgendo lo sguardo più in là, possiamo dirvi che i Modelli valutano la possibilità di un più vivace peggioramento nel corso del prossimo weekend. Una fase di maltempo che porterebbe piogge e neve a quote relativamente basse. Soprattutto sulle Alpi e nell’Appennino settentrionale.