Ogni anno puntualmente tra settembre e novembre le cronache meteo si riempiono di notizie di alluvioni lampo e gravi danni dovuti a temporali: nonostante si faccia prevenzione e siano stati fatti enormi passi in avanti in campo previsionale e divulgativo, il rischio di fatalità permane comunque.
Non si può affibbiare una singola colpa, poiché vi è concomitanza di più fenomeni: innanzitutto, l’autunno è sempre stata una stagione a rischio fenomeni meteo di forte intensità, proprio per la sua particolare caratteristica di unire mari caldi e perturbazioni organizzate; successivamente, negli ultimi anni vi è stato anche un aumento della frequenza di tali fenomeni, dovuto a mari sempre più caldi; infine, ma non da ultimo, l’aumento della popolazione in aree a rischio e la cementificazione talvolta selvaggia di aree a forte rischio idrogeologico.
Questo è l’effetto peggiore per le fatalità, poiché spesso e volentieri in caso di disgrazia se viene a sapere che vi era stato un abuso edilizio oppure una negligenza da parte delle persone.
Le allerte meteo sono fondamentali e vanno lette con attenzione: quando è presente un’allerta rossa (dettata dalla Protezione Civile di una particolare regione) non è una giornata qualunque, ma dobbiamo sapere che è presente un concreto rischio di criticità anche gravi. Quindi, è importante tenere conto che non possiamo essere liberi di stare tranquilli come in una giornata di sole, ma alcuni atteggiamenti possono diventare molto pericolosi, ad esempio entrare in un sottopassaggio allagato, costeggiare una zona franosa oppure le sponde di un fiume.
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– ANCONA