Il promontorio anticiclonico di matrice afro-mediterraneo appare destinato a rafforzarsi notevolmente nel corso dei prossimi giorni sul bacino del Mediterraneo, ma non per questo sarà in grado di respingere completamente le interferenze d’aria umida da sud/ovest che seguiteranno a giungere sul Nord Italia. Il rinvigorimento dell’anticiclone sub-tropicale avverrà in concomitanza di un maggiore affondo depressionario sull’Atlantico, al largo delle coste portoghesi. La prima mappa qui accanto si riferisce proprio all’evoluzione fra lunedì e martedì: questa repentina risalita anticiclonica porterà, come già ampiamente ribadito, aria più calda dall’entroterra sahariano, con ulteriori incrementi di oltre 5 gradi (si veda la seconda mappa), rispetto allo scenario attuale, su tutto il Centro-Sud.
Verso metà della prossima settimana l’anticiclone africano subirà una lieve flessione, ma questo non comporterà grosse ripercussioni, in quanto si andrebbe a stabilire un regime di alta pressione di stampo maggiormente oceanico. I lunghi periodi anticiclonici spesso possono andare a sfociare in incursioni artiche ed è questo che prospettano i principali modelli di previsione sul lungo termine: l’alta pressione si andrebbe infatti ad elevare in maniera marcata verso nord, fin sulle zone settentrionali europee, causando una discesa d’aria fredda d’origine scandinava che colpirebbe più direttamente i Balcani e solo marginalmente il lato adriatico ed il Sud dell’Italia.
Lo scenario rappresentato da ECMWF per il 22 Novembre fa intuire come una parte dell’aria fredda, in scorrimento sul bordo orientale del vasto anticiclone, riuscirebbe a sconfinare verso le nostre regioni adriatiche e quelle meridionali. Il calo termico potrebbe essere assumere una certa entità, soprattutto per il fatto che sarebbe preceduto da giornate molto più calde della norma. Questa probabile avvezione fredda non porrebbe però fine al dominio delle alte pressioni sul cuore del Mediterraneo.