DOPO LA TEMPESTA – La circolazione ciclonica, responsabile dell’eccezionale sfuriata di maltempo che ha colpito gran parte d’Italia, si è portata sul Mar Ionio, mantenendo ancora una notevole vitalità. La contrapposizione con l’anticiclone che preme da nord e da ovest mantiene un elevato gradiente barico e questo significa la persistenza di venti ancora molto intensi, dopo le eccezionali tempeste che hanno investito diverse regioni d’Italia. L’anticiclone, come detto, prova a guadagnare terreno verso il nostro Paese: l’ampia area sgombra da nubi dominante lungo la porzione occidentale del Continente denota la presenza del vasto campo anticiclonico, con massimi dislocati a nord delle Alpi. L’anticiclone continuerà a mantenersi sbilanciato a nord e quindi l’Italia resterà ancora esposta ad impulsi freschi ed instabili richiamati dal vortice mediterraneo.
MALTEMPO SU ADRIATICHE E SUD – Italia spaccata in due: l’avanzata dell’anticiclone ha consentito il consolidarsi del bel tempo su tutto il Nord, con temperature anche piuttosto miti in pieno giorno in pieno giorno per effetto del soleggiamento. Queste condizioni di tempo assolato dovrebbero proseguire per svariati giorni: tra l’altro clima secco e vento hanno anche favorito l’alimentazione di un rogo in Liguria su Cerco Andora nella scorsa notte. Il sole è tornato a predominare anche in Toscana, dopo la furiosa tempesta che ieri ha messo in ginocchio diverse zone della regione: i venti ancora vivaci di Tramontana stanno ormai perdendo d’intensità. Situazione ancora compromessa sulle regioni meridionali e su quelle Adriatiche, con rovesci, vento forte: emergenza soprattutto in Abruzzo e Molise per le ingentissime nevicate fino in collina e i fiumi ancora in piena.
INSTABILE ANCORA AL SUD – Il ciclone Anton proseguirà nella sua azione ancora nel week-end, penalizzando ulteriormente le regioni meridionali che hanno vissuto oggi una giornata tipicamente invernale. Si tratta di una situazione abbastanza in linea con quelle che sono le condizioni climatologiche che si verificano in modo abbastanza ricorrente nella prima metà di marzo.