In questi giorni si è lanciato un nuovo allarme per le temperature terrestri, sono usciti articoli in base ai quali la Nasa avrebbe affermato che Maggio 2005 sarebbe stato il più caldo in assoluto, che il 2005 sarebbe probabilmente stato l’anno più caldo di sempre, ecc, ecc.
I dati reali sono questi: Maggio 2005 ha mostrato, secondo le rilevazioni da terra, uno scarto dalla media di +0,49°C a livello globale, considerando temperatura terrestre + rilevazioni delle boe oceaniche.
Più caldi di questo se ne trovano solamente nel 2002 (+0,51°C), e nel 1998 (+ 0,59°C rispetto alla media 1880-2005).
L’anno 2005 è effettivamente iniziato caldo, con un parziale dei primi 5 mesi di +0,58°C, ma il 2002 ed il 1998 furono ben più caldi (+0,66°C e +0,63°C rispettivamente), quindi il 2005 non è probabilmente destinato a diventare l’anno più caldo di sempre, ma sarà comunque ai primi posti.
L’andamento della temperatura terrestre attraverso le rilevazioni satellitari, al contrario, mostrano un mese di maggio assai più fresco: solo +0,07°C rispetto alla media (che però, in questo caso, si riferisce al periodo 1979-2005).
Il “parziale” dei primi 5 mesi dell’anno, in questo caso, è di soli +0,18°C.
Ora, i paragoni si possono fare male, in quanto si tratta di due serie di dati completamente differenti: le rilevazioni satellitari sono iniziate solamente 26 anni fa, mentre quelle terrestri vengono considerate a partire dal 1880.
Tuttavia i dati da satellite analizzano la Terra nella sua completezza, prendendo anche i dati di vaste zone del pianeta non coperti da stazioni di rilevamento, anche se la temperatura non viene rilevata in superficie ma ad una certa quota.
Da notare il riscaldamento misurato del Polo Nord (+0,68°C media dei primi 5 mesi dell’anno), ed il contemporaneo raffreddamento del Polo Sud (-0,16°C nel periodo Gennaio – Maggio).
Questo, da una parte, dà credito ai timori sul paventato scioglimento accelerato dei ghiacci del Nord, mentre dall’altro riduce il rischio dell’altrettanto pericoloso scioglimento dei ghiacciai antartici, gli unici che potrebbero far salire veramente il livello dei mari di 70-80 metri.