NUOVO VORTICE DALL’ATLANTICO Dopo un tentativo di rimonta anticiclonica verso la parte sud-occidentale dell’Europa, il flusso atlantico sta tornando prepotentemente alla ribalta soffocando così ogni possibile tentativo di ritorno del bel tempo. La parte avanzata del nuovo fronte perturbato, annesso ad un ricciolo ciclonico molto profondo posizionato in prossimità delle coste nord-occidentali irlandesi (al centro si sono misurati appena 973 hPa), è già penetrata sui paesi dell’Europa Occidentale, distendendosi dall’Olanda fino alla Spagna Settentrionale. Data l’entità della bassa pressione, attorno ad essa ruotano venti particolarmente consistenti, con intensità anche tempestosa a ridosso dell’Irlanda.
FORTE MALTEMPO IN GRAN BRETAGNA Il perno della depressione Madeleine si spingerà nelle prossime 24 ore sul cuore del Regno Unito andando a posizionarsi sull’Inghilterra, perdendo solo leggermente d’intensità. Lecito attendersi diffuso maltempo, con i venti tempestosi che all’avvento della depressione colpiranno molto intensamente soprattutto verso il Canale della Manica e la Bretagna (nord-ovest della Francia). Sarà peraltro un’azione ciclonica molto duratura, se si considera che questa depressione resterà più o meno stazionaria e difficilmente toglierà il disturbo prima del 25 aprile, continuando a sfornare varie perturbazioni che andranno ad impattare anche in direzione dell’Italia.
ITALIA IN ATTESA, ALLE PRESE CON L’ALTRA DEPRESSIONE* – La marginale influenza della spinta anticiclonica ha portato un lieve miglioramento sul Nord e parte del Centro Italia, dove hanno prevalso le schiarite. Sulle restanti zone è invece proseguita l’azione molto instabile di un’altra circolazione depressionaria che è andata a collocarsi fin dalla giornata di lunedì sull’Adriatico meridionale, spostandosi lentamente verso le coste balcaniche. L’influenza perturbata più marcata ha riguardato il Meridione: già questa mattina un intenso temporale si è abbattuto su Napoli ed hinterland con punte di quasi 100 millimetri di pioggia, mentre nelle ultime ore pomeridiane non è mancata la cumulogenesi più organizzata su zone interne e montuose, con rovesci sparsi.