Ci stiamo avvicinando al termine del mese di ottobre e possiamo iniziare a fare due conti. Non abbiamo tutti i dati alla mano, quelli che ci consentirebbero di fare un riassunto oggettivo delle condizioni meteo climatiche finora affrontate, ma l’idea di fondo c’è e non è niente lusinghiera.
Ha fatto caldo, c’è poco da dire. Se espandiamo il campo di osservazione all’Europa non ci sono dubbi, basti pensare al caldo folle dell’Europa orientale o al caldo del Sud Italia. Le anomalie termiche, lo vedremo quando avremo le varie analisi scientifiche di enti accreditati, sono state pesanti. Che poi ci sia stata qualche incursione fredda sì, non lo mettiamo in dubbio, ma di certo è nulla rispetto al caldo di cui s’è detto.
Ed allora, arrivati a questo punto, viene da chiedersi: ma il freddo che fine ha fatto? Guardando le varie mappe, quelle capaci di spingersi nel lungo termine, qualcosa s’intravede. Potrebbe arrivare a novembre e si potrebbe esclamare “ci mancherebbe altro!”. Stiamo andando incontro alla stagione fredda ed è normale che prima o poi si debba assistere a delle irruzioni fredde.
Non stiamo parlando necessariamente dell’Italia, stiamo parlando dell’Europa. In realtà in questo momento ci sono zone del vecchio continente dove il freddo inizia a farsi sentire seriamente, ad esempio nel nord della Scandinavia. Le prospettive sono comunque per un raffreddamento piuttosto marcato dei settori orientali e forse anche di quelli centrali, ma non prima del termine della prima settimana di novembre.
Qualcuno potrebbe obbiettare, giustamente, che nell’emisfero settentrionale ci sono delle zone dove l’inverno ha anticipato i tempi. Ed è vero, basti pensare agli USA. Lì sì che il freddo è arrivato in anticipo. Lì sì che nei prossimi giorni farà freddo, freddo serio, freddo accompagnato da bufere di neve, freddo che a quanto pare potrebbe spingersi a latitudini inconsuete (anche se in realtà qualcosa si è già visto, basti pensare alle insolite nevicate texane).
Ma alla fin fine a noi importa quel che accade in Europa, magari nella non distante Russia perché è lì che poi si formerà quel che gelo che potrebbe raggiungerci. E’ prematuro parlare d’inverno, lo capiamo, ma in fondo in fondo qualcosa probabilmente si vedrà già a novembre.