Gli editoriali precedenti avevano scandito l’avvento delle figure anticicloniche, sia di natura africana che azzorriana, avvisando con una precisa previsione il futuro avvento della calura, intensa e pervicace. La breve parentesi piovosa di Maggio-Giugno è stata una cattedrale nel deserto poiché, nonostante si potesse in quei giorni pensare il contrario, le modifiche sulla circolazione globale e sui massimi sistemi lanciavano ombrosi messaggi, tutti rivolti a segnalare il ritorno prominente del caldo e del clima asciutto, connubio ben noto dell’estate mediterranea.
Dal punto di vista meteorologico i dati presi in analisi sono risultati affascinanti poiché hanno mostrato come la natura riesca a trovare di anno in anno soluzioni differenti, difficilmente ripetibili in sequenza. In questo trimestre, sino ad oggi, il motore della grande macchina estiva è afferrabile nella condizione dei venti zonali (QBO) in relazione alla persistenza delle correnti del getto nell’emisfero boreale, nel particolare nella stantia attitudine dell’EAJ che da mesi propone un quadro circolatorio europeo davvero particolare, responsabile, in parte, dell’andamento mite dell’inverno trascorso.
Naturalmente questi due parametri sono teleconnessi ad una serie di “luoghi meteorologici” dove prendono vita altri moti circolatori e da dove si analizzano altri dati per delineare, in ultimo, un quadro sinottico: di conseguenza, la tendenza attuale dei venti zonali e delle correnti del getto ha influito su una serie di fattori, innescando una reazione a catena il cui risultato è l’avvicendamento di strutturate aree alto-pressorie.
Il mese venturo, seppur con una partenza più fresca e ventilata, provocata microscopicamente da una fluttuazione delle SSTA ed uno spostamento verso nord-ovest dell’Hp azzorriano, potrebbe riproporsi sulla falsa riga di Luglio e, il successivo spostamento del promontorio anticiclonico oceanico sarà supplito da aria di matrice africana, con evidenti effetti sull’andamento termico.
Aggiungo che, tempi addietro, avevo manifestato interesse nell’azione dei venti zonali e nell’inversione degli stessi che si attendeva nella media-bassa troposfera; in relazione alle carte di reanalisi ed allo scenario europeo-asiatico (non dimentichiamo ISMR-ITCZ-IOD) era purtroppo prevedibile una sinottica di questa natura.
Per il momento non ci resta che seguire il passaggio di un breve fronte instabile che attraverserà l’Adriatico, apportando fresco, ventilazione sostenuta ed instabilità.