Anche l’analisi climatologica del mese di luglio 2006 non può che partire da alcune brevi permesse, ormai già sottolineate a più riprese in precedenti editoriali: la nostra isola ha infatti patito l’influenza dell’Africa così vicina, stante la granitica presenza quasi incontrastata di un’Alta Pressione in quota che trae origine dal nord dello stesso continente Africano.
Nel contempo l’assenza dell’Anticiclone delle Azzorre quale figura caratteristica delle tradizionali estati di un tempo ha determinato la mancanza di una componente di flusso zonale atlantico significativo che potesse temporaneamente smuovere o smorzare la grande cappa di calore formatasi nel tempo sul Mediterraneo centrale, con conseguente repentino riscaldamento anche della superficie marina dei bacini attorno all’isola.
Il forte accumulo di calore, iniziato a partire da metà giugno, ad un certo punto ha mostrato i segnali di anomalia persino nei temporali che si sono sviluppati con abnorme facilità per una buona parte del mese. La natura, alla ricerca costante del colmamento del divario termico creatosi, infatti ha regito alle prime scintille d’infiltrazioni d’aria instabile in quota, in particolare nei momenti in cui l’Anticiclone sub-tropicale ha allentato leggermente la morsa alle quote medio-alte della troposfera.
In Sardegna, sulla base dei dati NOAA, l’anomalia complessiva del mese di luglio 2006 è stata pari a +2,6°C, un anomalia che risulta inferiore solo rispetto alle regioni del nord Italia e a quelle centrali tirreniche.
Da questo dato emerge chiaramente la continuità di temperature sopra la media nell’arco di tutto il mese, pur in mancanza d’ondate di caldo di particolare rilievo come quella che si è manifestata a fine giugno, e che aveva visto sgretolarsi anche i record di Alghero e Capo Caccia. Una caratteristica questa della persistenza della calura moderamente intensa molto simile a quella riscontrata nell’estate 2003, ma in tale “annus horribilis” le temperature ben sopra la media non hanno quasi mai concesso tregua da maggio a settembre.
Il riscaldamento notevole della superficie del mare (fino ai valori altissimi di 29°C rilevati verso fine mese) ha portato una minor differenza fra le zone costiere e quelle interne, in special modo rispetto a fine giugno. Ciò lo possiamo notare da Cagliari Elmas, che presenta delle medie particolarmente elevate (+32,6°C per le massime, e +21,2°C per i valori minimi per una media complessiva di +26,9°C, anomalia di ben +2,4°C rispetto alla media ’61-90) pur in prevalenza di regimi di brezza, e scarsa frequenza di correnti dal Campidano.
Naturalmente indicazioni molto eloquenti giungono anche dalle stazioni della rete Davis del Meteo Sardegna: Villasor e Sanluri presentano le medie massime più elevate con circa 34 gradi, pur senza mai arrivare a sfiorare picchi di 40 gradi. Caldo intenso anche a Tonara con una media massime addirittura di 29 gradi, e temperature che hanno superato i 30 gradi in ben 13 giorni.
Dicevamo che l’instabilità è stato l’altro aspetto peculiare di questo mese di luglio: iniziali fenomeni temporaleschi notturni tra il 6 ed il 7 luglio derivanti da una circolazione africana, a seguire dal 9 al 18 quotidianamente si sono registrati temporali sparsi in varie zone della Sardegna che nel complesso hanno colpito quasi tutti i settori, e non sono le zone interne montuose, in ogni caso le più beneficiate.
E dopo una temporanea pausa all’inizio della terza decade del mese caratterizzata anche da un nuovo recupero delle temperature già comunque elevate, ecco che dal 24 al 27 una nuova moderata fase d’instabilità ha colpito nuovamente l’isola, con fenomeni meno consistenti di quelli rilevati in precedenza.
Ora, tanto per non smentire il trend così ricorrente dell’ultimo periodo verso una costante ripetitività di estremi climatici, l’inizio del mese d’agosto sta presentando un serio cambiamento configurativo, favorevole in questa fase alla discesa in senso meridiano di correnti fredde sul cuore del Mediterraneo, come non si vede dall’inizio del mese di giugno, quando un’eccezionale ondata di freddo si tuffò in pieno Mediterraneo, colpendo direttamente anche la Sardegna.
Radicale dunque il cambiamento rispetto agli elementi caratterizzanti del mese di luglio, e ora l’anomalia fredda in essere potrebbe facilmente prolungarsi fino almeno alla metà di Agosto, valutando la modifica così robusta alla circolazione generale a livello Europeo, che rende alquanto difficoltoso un ritorno in un breve tempo allo schema precedente.