Il CNR raccoglie accuratamente i dati delle stazioni meteorologiche italiane, elaborandone una statistica che va indietro nel tempo fino all’anno 1800.
Non ci si sofferma sui metodi matematici utilizzati per rendere comparabili i dati odierni con le rade rilevazioni esistenti nel XIX Secolo, si tratta comunque di metodi di interpolazione, onde riuscire ad ottenere un set di dati omogenei, tali da poter estrapolare grafici e statistiche climatiche attendibili per gli ultimi 208 anni.
Riguardo al mese di Ottobre 2008, notiamo, come si è detto, che è stato piuttosto caldo, con una anomalia delle temperature medie pari a +1,09°C, che pone questo mese al 20° posto nella classifica dei più caldi degli ultimi 200 anni (al primo posto resta saldo l’Ottobre 2001, con uno scarto di +2,88°C).
Lo scarto termico è stato maggiore per le temperature massime (+1,44°C), che non per le minime (+0,84°C), a testimonianza dell’elevato numero di giorni con cielo sereno, ed escursione termica più elevata del normale.
Il mese è stato piuttosto deficitario di precipitazioni, malgrado il recupero negli ultimi giorni: -29% di pioggia, ponendosi comunque solo al 38° posto tra i più siccitosi (il 1° posto è occupato dall’Ottobre del 1995: -82% di pioggia).
Quasi tutta l’Italia è in deficit pluviometrico, con massimo in Basilicata e Marche (-80%), mentre il settore nord est e la Sardegna hanno al contrario presentato un surplus (che giunge al +100% sulla Sardegna meridionale, nelle zone alluvionate).
Guardiamo ora i dati di alcune località italiane (dati CLIMAT):
Brescia Ghedi ha registrato uno scarto di +1,4°C dalla norma, Treviso +1,7°C e Trieste +2,3°C.
Al Centro Pisa +1,4°, Pratica di Mare +0,9°, Vigna di Valle +0,8°C.
Al Sud Capo Palinuro +0,8°C, Messina +1,2°C, Decimomannu +0,3°C.
Pisa e l’Isola di Ponza hanno registrato, rispettivamente, 131 mm e 156 mm di pioggia, contro, ad esempio, i soli 13 mm di Torino Bric della Croce e di Cervia.