Tra le varie teleconnessioni che interessano il nostro Pianeta, da alcuni anni stiamo notando quella un po’ particolare, che riguarda l’andamento termico in Antartide, specie sulla zona centrale del Continente, e le temperature della nostra Penisola.
Per teleconnessione, si intende un fenomeno atmosferico che interessa una parte della Terra, e che determina un certo tipo di tempo su un’altra zona.
La più famosa di tutte è rappresentata dal fenomeno del Nino (o del suo opposto, la Nina), con l’aumento delle temperature dell’Oceano Pacifico Equatoriale, che, per teleconnessione, determina vari tipi di tempo anche su zone molto lontane (come siccità in Africa, aumento o diminuzione della frequenza degli Uragani, ecc, ecc.).
Ma di recente, la pubblicazione dei dati delle temperature in Antartico, sta mostrando una strana teleconnessione con l’andamento termico sulla nostra Penisola.
Sembra che periodi di freddo nel cuore del gelido Continente corrispondano ad ondate di caldo sulla nostra Penisola, e forse anche viceversa.
Come mostrato sull’articolo presente all’indirizzo : www.meteogiornale.it/news/read.php?id=18208, il mese di Giugno, nella stazione antartica di Vostok, è stato quasi da record, con uno scarto termico rispetto alla norma di oltre 5°C, e molto freddo lo si è riscontrato anche in altre stazioni del Continente Antartico.
Parallelamente, dopo un inizio stentato, l’Anticiclone Africano si è spinto sulla nostra Penisola, portando ad una persistente ondata di caldo sull’Italia, con temperature mensili che, alla fine del mese, hanno portato i valori medi oltre la norma di circa 1°C.
E non è la prima volta che succede: basti ricordare che il record storico di freddo, con -89,2°C, si verificò i primi di agosto del 1983, mentre in Italia si abbattevano tutti i record di caldo fino a quel momento registrati (e che, in alcune occasioni, non sono stati ritoccati neanche nell’Estate record del 2003).
La stessa Estate del 2003, coincise con alcune punte di freddo estremo in Antartide, che coincise con un’espansione record dei ghiacci marini dell’Emisfero Meridionale (record poi superato lo scorso anno), mentre in Italia si soffocava dal caldo.
In conclusione, sembra che periodi di freddo prolungato ed intenso sul gelido Continente meridionali, determinino, per teleconnessione, un rinforzo dell’Anticiclone Africano sul Nord Africa, con frequenti invasioni in direzione della nostra Penisola.
Probabilmente la teleconnessione ha origine dalla presenza del Nino (seppur molto debole), che si è riaffacciato quest’Estate, ma andrebbe senz’altro studiata più a fondo con l’esame accurato dei dati in confronto, e delle situazioni bariche prevalenti sul nostro Pianeta durate questi periodi teleconnettivi.